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edilizia
23/03/2023

Via libera del Governo al progetto del ponte sullo stretto di Messina

Il ponte sullo stretto di Messina è una di quelle opere pubbliche da cui si parla da decenni e, tra i vari progetti e le idee, era anche stata costituita una società ad hoc, la Stretta di Messina Spa. Ma tra un rinvio e l'altro i lavori non sono mai iniziati. Ora forse siamo arrivati al dunque. Il Governo infatti ha dato il via libera al decreto del Ministero delle Infrastrutture per l'approvazione del progetto esecutivo del ponte sullo stretto di Messina. L'approvazione finale dovrebbe arrivare entro il 31 luglio 2024 e da lì ogni momento sarà buono per far partire i lavori.

Il progetto è quello del 2011 poi bloccato dall'allora Governo Monti nel 2012 e prevede una sola campata di lunghezza record, 3.300 metri, larga 60 metri. Si tratterebbe del ponte a un'unica campata più lungo del mondo. In sintesi, dunque il ponte sarà costituito da due immensi piloni, uno in territorio siciliano e uno in Calabria, e sarà retto da cavi di acciaio (ponte strallato) senza ulteriori piloni.

Riguarda la reale necessità del ponte sullo stretto di Messina, da sempre si dibatte sul rapporto costi/benefici e sull'impatto ambientale che l'opera avrà. Proprio la questione ambientale è stata uno dei punti centrali del discorso del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha dichiarato: “Il ponte sarà la più grande opera green al mondo. Si risparmieranno almeno 140 mila tonnellate di CO2 e si ripulirà il Canale di Sicilia dall'ìinquinamento dovuti al continuo transito di navi e traghetti”. A livello di benefici si parla di un risparmio di tempo notevole: dai 45 minuti attuali che però possono diventare anche più di un'ora a seconda dei tempi per le operazioni di imbarco, a soli 20 minuti circa per raggiungere l'altra sponda.

Per quanto riguarda i costi di realizzazione dovrebbero essere recuperati sia direttamente, tramite il pedaggio da pagare per attraversare il ponte, che indirettamente con l'aumento dei flussi commerciali e turistici che l'operar dovrebbe portare. Un impatto economico positivo riguarderebbe poi l'occupazione, il Ministro ha parlato del coinvolgimento di decine di migliaia di persone per la realizzazione dell'opera, tra le imprese di costruzione e quelle dell'indotto.

Le criticità sottolineate da coloro che sono contrari al ponte sullo stretto sono principalmente legate al fatto che l'opera sorgerà in una zona a rischio sismico, oltre che ai costi elevati per la realizzazione della struttura. Proprio sulla cifra complessiva il Governo non si è ancora espresso ufficialmente, ma si parlerebbe di qualcosa come 10 miliardi di euro.

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