Tetto ventilato, come funziona e che vantaggi ha?
Aggregatore Risorse
Tetto ventilato, come funziona e che vantaggi ha?
In tema di nuove soluzioni per aumentare l’efficienza energetica degli edifici, il tetto ventilato permette di migliorare le performance in termini di isolamento, a tutto vantaggio del contenimento dei consumi per il riscaldamento e il raffrescamento. Senza dimenticare il maggiore benessere abitativo grazie, ad esempio, alla riduzione dell’umidità che si forma nel sottotetto. Grazie ai progressi nell’edilizia a livello di tecnologie e materiali innovativi, il tetto oggi rappresenta un elemento costruttivo sempre più importante che va ben oltre la sua funzione di copertura e riparo dagli agenti atmosferici. Così, ad esempio, il tetto ventilato permette di realizzare coperture isolate e ventilate grazie alla possibilità di creare un’intercapedine tra manto di copertura e strato isolante, di spessore variabile solitamente tra 6 a 10 cm che permette la circolazione regolare di un flusso d’aria dalla gronda fino al colmo. In pratica, viene creata una sorta di camera d’aria che permette la ventilazione del tetto e la microventilazione del sottomanto. La circolazione dell’aria permette di smaltire l’umidità eccessiva attraverso il colmo del tetto, migliorando la salubrità del manto, a vantaggio dell’isolamento, ma anche di minori costi di manutenzione per interventi dovuti al deposito di umidità. Questa tipologia di copertura con la presenza della ventilazione al di sopra dello strato di isolante, viene anche definita “tetto freddo” per distinguerla dal “tetto caldo” dove l’isolante è sormontato direttamente dal manto.
Il tetto ventilato viene realizzato secondo il concetto di stratigrafia, comune alle coperture degli edifici, con prodotti ed elementi costitutivi specifici. Il primo strato prevede la struttura portante che a seconda dei casi può essere in travi di legno, cemento armato, laterocemento o metallo. Quindi, viene realizzato un secondo strato parallelo alla gronda, in genere costituito da listelli di legno. Tra questi viene posato lo strato isolante che può essere realizzato in materiali diversi. Al di sopra dello strato isolante viene inserita una guaina impermeabile. A questo punto viene realizzata la camera di ventilazione tramite la posa di un’altra listellatura che funge da base d’appoggio per i pannelli e viene posata in perpendicolare rispetto alla gronda. Lo spesso della camera di ventilazione è variabile a seconda della pendenza della copertura e della lunghezza della falda. L’intercapedine per la ventilazione dispone di apposite entrate lungo la linea di gronda e di uscite poste lungo la linea di colmo che può essere a una o due falde. Un’altra caratteristica del tetto ventilato è che, nella maggior parte dei casi, non richiede l’inserimento di una barriera al vapore che serve nei tetti non ventilati per proteggere dalla formazione di umidità. Infatti, la naturale circolazione dell’aria nella camera di ventilazione elimina i vapori provenienti dai locali sottostanti e la relativa condensa che si potrebbe formare. Anche dal punto di vista dell’estetica finale, il tetto ventilato non è differente da un tetto convenzionale.
Per poter assicurare una corretta ventilazione sono necessarie alcune condizioni: il tetto deve avere una certa pendenza; deve esserci un ricambio d’aria, ovvero una massa d’aria deve fuoriuscire dalle aperture sulla linea di colmo mentre un’altra deve entrare dall’esterno tramite le aperture sulla linea di gronda; deve esserci una differenza di temperatura tra l’aria esterna e quella nella struttura del tetto. In caso di copertura a falda lunga o di pendenza limitata è necessaria una camera di ventilazione di spessore maggiore rispetto ai canonici 5-6 cm. Ad esempio, con una falda lunga 10 metri e una pendenza del 26% lo spessore della camera di ventilazione deve essere di 10 cm. Il tetto ventilato permette un migliore comportamento termoigrometrico che porta ad un risparmio energetico e a un miglior comfort abitativo. Nei mesi estivi la ventilazione permette di non far accumulare calore in eccesso che poi verrebbe trasmesso all’interno delle unità abitative, grazie ai moti convettivi che permettono di eliminare l’aria calda che viene espulsa dalle apposite aperture nel colmo del tetto. Nei mesi invernali la ventilazione permette di smaltire correttamente il vapor acqueo e la condensa prodotta all’interno delle abitazioni sottostanti. Inoltre, nelle aree dove gli inverni sono più rigidi la circolazione d’aria contribuisce ad una temperatura uniforme della copertura evitando che si formi il ghiaccio in gronda. Infine, il tetto ventilato permette una minore manutenzione rispetto ai tetti tradizionali grazie al fatto che i materiali impiegati si asciugano più rapidamente e in modo naturale con minore possibilità di danni causati da precipitazioni intense e gelo.