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20/09/2022

Superbonus 110 e cessione del credito, cosa cambia con il Decreto Aiuti Bis

Finalmente si sblocca la questione legata alla cessione del credito del Superbonus 110 e degli altri Bonus edilizi che prevedono tale opzione. Con la conversione in legge del Decreto Aiuti Bis infatti viene modificata la norma che regolava la cessione del credito in relazione alla quale più volte si sono succedute norme e provvedimenti che hanno rivoluzionato lo scenario. Vediamo in sintesi cosa cambia.

I rischi legati alla cessione del credito

Ricordiamo che il meccanismo della cessione del credito permette di usufruire in maniera alternativa dell'agevolazione fiscale prevista dal Superbonus 110. Al posto della detrazione fiscale del 110% suddivisa in 5 quote annuali, il beneficiario può scegliere di cedere il suo intero credito d'imposta all'impresa che effettua i lavori oppure a un istituto di credito o intermediario finanziario. Tale opzione scelta in maniera massiva dai beneficiari dell'agevolazione ha rallentato la fruizione del Superbonus andando in molti casi a paralizzare il procedere dei lavori, a causa della complessità e dei rischi di frode legati al trasferimento di cifre spesso ingenti. L'Agenzia delle entrate ha infatti rilevato operazioni fraudolente legate alla cessione del credito per circa 6 miliardi di euro con il risultato che gli operatori finanziari hanno bloccato il flusso.

Le nuove regole

Il Decreto Aiuti Bis di fatto dovrebbe portare ad un netto cambiamento della situazione resituendo la corretta fluidità alle operazioni di cessione del credito legate ai bonus edilizi. In sintesi sono state introdotte regole meno severe in merito alla cessione, in particolare la nuova disciplina stabilisce che in caso di frodi o di crediti inesistenti legati al Superbonus 110 e alle altre agevolazioni sulla casa, si potranno sanzionare soltanto i soggetti che hanno agito con dolo o colpa grave. Vale a dire che sarà punibile solo chi agisce consapevolmente per frodare lo Stato e che tale condotta dovrà essere dimostrata con evidenza. Questo significa che viene eliminata la responsabilità in solido per i soggetti coinvolti. Una scelta che permette di mettere in salvo chi ha acquistato inconsapevolmente crediti fittizi. Inoltre, il provvedimento riguarderà anche operazioni di cessione del credito effettuate prima dell'entrata in vigore delle nuove norme. In tal caso però sarà necessario presentare asseverazioni, attestazioni e visti di conformità rilasciati in merito ai crediti ceduti.

La soddisfazione degli operatori edili e finanziari

Le nuove norme dovrebbero permettere alle banche e agli intermediari finanziari di accettare i crediti con maggiori tutele, potando allo sblocco delle numerose pratiche rimaste in sospeso. Il nuovo scenario ha sollevato i pareri positivi delle associazioni di categoria, da una parte l'ANCE in rappresentanza del mondo delle costruzioni, dall'altro l'ABI, l'Assocazione Bancaria Italiana. In particolar modo lo sblocco della cessione dei crediti per il settore edile rappresenta una vera e propria boccata d'ossigeno e dovrebbe permettere a molte imprese di riprendere i lavori interrotti, scongiurando il rischio del fallimento.

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