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angle-left Studenti stranieri nelle classi: i dati Miur e i progetti del Governo
scuola e formazione
05/04/2024

Studenti stranieri nelle classi: i dati Miur e i progetti del Governo

Sul delicato tema dell’integrazione degli studenti stranieri nelle scuole italiane di recente si è acceso un intenso dibattito politico, specie a seguito delle dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sul fatto che la maggioranza degli alunni dovrebbe essere italiana. Ma quali sono i numeri reali della situazione nelle classi delle scuole del Paese? Cominciamo dal fatto che le direttive ministeriali fissano già una presenza massima al 30% di studenti stranieri o comunque con difficoltà nella lingua italiana, in ogni classe di ogni scuola, salvo specifiche deroghe. Inoltre, ad oggi solo il 10% della popolazione di studenti non ha cittadinanza italiana. Ciò detto, negli ultimi 40 anni tale percentuale era praticamente nulla e dunque è cresciuta rapidamente, segno di un cambiamento nelle dinamiche demografiche del nostro Paese. Ma la media di presenze di studenti stranieri varia molto da regione a regione: piuttosto bassa nel Mezzogiorno, molto più elevata nel Nord con punte fino al 30% nelle scuole di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Entrando nel dettaglio dei dati forniti dal Miur, nel 2022 la percentuale di studenti stranieri nelle scuole primarie è oltre il 20% in diverse province del Nord Italia. Il tetto massimo però viene raggiunto in Toscana, nelle scuole di Prato e provincia dove si raggiunge il 27,7%, al secondo posto Piacenza con il 24,2%, quindi Mantova con il 19,8% e Cremona con il 19,7%. Da segnalare che ci sono anche casi di singoli istituti che hanno una percentuale di alunni stranieri superiore al 40%, si tratta di 1.822 scuole, che rappresentano il 3,3% del totale di istituti. Di queste, l’8,8% si trova in Emilia-Romagna, il 6,4% in Lombardia. Per quanto riguarda la nazionalità delle famiglie di origine, gli studenti stranieri in Italia sono provengono per il 44% da Paesi europei, per il 28% da stati africani, per il 21% dall’Asia, mentre il 7% è di origine asiatica. La questione degli studenti stranieri riguarda principalmente questioni di apprendimento e l’alto tasso di dispersione scolastica. Secondo i dati Istat, infatti, nel 2022 la dispersione scolastica esplicita è stata del 9,8% tra gli studenti italiani, del 30,1% per quelli stranieri. Inoltre, in tema di esito dei test Invalsi risulta una differenza in negativo del 21,9% per gli studenti stranieri di prima generazione e del 15,3% per gli stranieri di seconda generazione.

Ciò detto, il progetto del Ministero non è quello di dividere studenti italiani e stranieri, rischiando in tal modo di aumentare le differenze, ma anzi di favorire un percorso di inclusione attraverso un potenziamento della didattica personalizzata specie per materie fondamentali come italiano e matematica. In concreto, in casi di difficoltà di apprendimento dell’italiano, i singoli istituti potranno operare per classi di potenziamento con attività da svolgere, ad esempio, durante le sole lezioni di italiano oppure al pomeriggio.

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