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normativa
08/04/2024

Quando si può sopraelevare in condominio?

All’interno dell’immobile condominiale potrebbe capitare che l’inquilino dell’ultimo piano dello stabile desideri, ove possibile, ampliare lo spazio abitativo mediante intervento di sopraelevazione del sottotetto. Naturalmente, tale scelta comporta una serie di obblighi sia nel rispetto della normativa vigente in materia di opere edilizie che nei riguardi degli altri inquilini dello stabile. Ricordiamo che con il termine di sopraelevazione si intende la costruzione di spazi abitativi che implicano la modifica dell’altezza e della volumetria complessive dell’edificio. A differenza del semplice recupero del sottotetto, la sopraelevazione, infatti, comporta la realizzazione di nuove strutture architettoniche con ampliamento di altezza e volume. Di conseguenza tali interventi rientrano tra le opere di nuova costruzione come indicato all’art.3, comma 1 del DPR 380/01 (testo unico edilizia). Dunque, per poter procedere ad un intervento di sopraelevazione in condominio è necessario il Permesso di Costruire.

Il diritto di sopraelevare è sancito dall’art.1127 del Codice Civile che, appunto, afferma che il proprietario dell’ultimo piano in condominio può aggiungere nuove strutture, tranne in caso in cui non vi siano restrizioni specifiche nel titolo di proprietà. Ciò detto, le opere di sopraelevazione non sono permesse nel caso in cui l’edificio non sia sicuro a livello strutturale e in ogni caso gli altri condomini hanno facoltà di opporsi all’intervento qualora venga stabilito che danneggia in qualche modo il decoro architettonico dello stabile o riduca l’aria e/o la luce ai piani sottostanti. In ogni caso, il diritto di sopraelevazione garantito dal Codice Civile indica anche l’obbligo per l’inquilino che effettua i lavori di corrispondere agli altri condomini un’indennità di sopraelevazione. Tale indennità è calcolata sul valore attuale dell’area coinvolta nella sopraelevazione, diviso per il numero dei piani e sottraendo l’importo della quota spettante al proprietario. La compensazione serve a ristabilire l’equilibrio delle quote di proprietà delle parti comuni che sono state oggetto di modifica per via della sopraelevazione stessa.

Dunque, riassumendo, la sopraelevazione in condominio è possibile tranne in caso in cui vada a inficiare le condizioni statiche dell’edificio in termini di solidità delle fondazioni, resistenza agli eventi sismici, capacità di essere utilizzato senza modifiche strutturali. Tali condizioni possono essere affrontate e superate soltanto se vengano previste opere di rafforzamento della struttura necessarie per la sicurezza dell’edificio e a seguito di approvazione unanime dell’assemblea condominiale.

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