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mercato immobiliare
30/05/2022

Qualità energetica degli immobili in crescita nel 2021

In fase di compravendita immobiliare cresce l'attenzione della parte acquirente alla qualità energetica. In particolare nel 2021 il 30% degli acquisti ha riguardato nuove costruzioni in classe energetica A1. È quanto emerge dai dati del monitoraggio sulle dinamiche del mercato immobiliare condotto in collaborazione da Enea, I-com (Istituto per la competitività) e Fiaip (Federazione italiana degli agenti immobiliari professionisti) su 600 agenti immobiliari. Un tendenza sicuramente incoraggiante, che segnala una maggiore propensione all'acquisto di case più efficienti e meno energivore, ma che non deve illudere. L'indagine infatti segnala anche come la tipologia di immobili tutt'ora più diffusa sia ancora quella di classe G, una delle meno performanti in termini di qualità energetica. Proprio per questo motivo lo studio sottolinea come vi sia un potenziale di efficientamento molto elevato per i molti edifici da ristutturare in quanto appartenenti alle classi energetiche meno performanti (E-F-G). Il rapporto evidenzia anche come vi sia una notevole differenza di qualità energetica a livello di diverse aree urbane: nelle zone di pregio le compravendite di immobili in classe A e B è al 36%, mentre nelle periferie gli immobili appartengono per quasi l'80% alle classi energetiche più basse.

I fattori energetici più richiesti

Dunque, l'attenzione alla qualità energetica di un casa è in crescita da parte degli acquirenti e solo il 22% di loro hanno una scarsa o insufficiente consapevolezza dell'importanza di questo aspetto. Ma quali sono i fattori a cui viene data maggiore attenzione quando si acquista un immobile? Osservando le dinamiche del mercato immobiliare si scopre che gli acquirenti danno particolare importanza a:

- Presenza di impianti di climatizzazione efficienti

- Livello adeguato di isolamento termico di strutture e infissi

- Presenza di impianti alimentati almeno in parte da fonti rinnovabili

La parola agli esperti

Se da un lato il mercato immobiliare sta rispondendo positivamente alle misure per l'efficentamento energetico, dall'altro si evidenzia come tali misura debbano ancora esprimere il loro potenziale. “Nonostante i passi in avanti fatti anche grazie alle misure introdotte dal Governo, come il Superbonus 110 e agli altri incentivi, per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico fissati per il 2030 e per la completa decarbonizzazione del settore edilizio nel 2050, serviranno ulteriori misure strutturali, accompagnate da una maggiore disponibilità del sistema creditizio di offrire strumenti finanziari per la riqualificazione energetica degli immobili”, ha dichiarato Ilaria Bertini, Direttrice del Dipartimento Unità per l'efficienza energetica di ENEA.

Secondo Gian Battista Baccarini, Presidente nazionale Fiaip, “Considerando che l'80% del patrimonio immobiliare rientra nelle ultime tre classi energetiche, per poter rispettare gli ambiziosi obiettivi comunitari del 2030 e del 2050 è necessario consolidare politiche governative attive orientate a rendere strutturali i bonus fiscali, estendere il Superbonus 110% all'intero patrimonio immobiliare, agevolandone al massimo la possibilità di accesso”.

“Nonostante questi dati incoraggianti, la quota di immobili ristrutturati e compravenduti che ricadono nelle prime classi energetiche rimane inchiodata a una percentuale che supera di poco il 30%. Un percentuale troppo bassa e che indica ancora come spesso nelle ristrutturazioni edilizie si sprechi una importante finestra di opportunità per riqualificare anche dal punto di vista energetico un immobile”, ha invece affermato Franco D'Amore, Vice Presidente I-Com.

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