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edilizia
08/04/2024

Principali tecniche e materiali di consolidamento

Il consolidamento delle strutture può rappresentare un intervento risolutorio per garantire la tenuta di pilasti e altri elementi strutturali di un edificio o di un’opera di ingegneria civile che versano in condizioni di degrado. In particolare, le opere di consolidamento fondamentali riguardano il rinforzo dei pilastri in cemento armato che reggono l’intera struttura. Tali interventi contribuiscono, infatti, a migliorare stabilità, resistenza e durabilità dei pilastri e quindi della struttura nel suo complesso. Le opere di consolidamento si rendono necessarie in diversi casi. Uno dei più frequenti riguarda l’aumento dei carichi previsti in fase di progettazione, che si verifica appunto quando nel corso degli anni le strutture portanti possono essere sottoposte a maggiori carichi, ad esempio per aggiunta di elementi o per cambio di destinazione. In tal caso il rinforzo permette di adeguare la capacità portante della struttura ai nuovi carichi. L’invecchiamento della struttura, dovuta agli agenti atmosferici e a movimenti del terreno, costituisce un altro fattore che può causare un degrado della struttura in cemento armato. Infine, in alcuni casi i pilastri in cemento armato possono avere dei difetti dovuti ad errori di progettazione o di costruzione che possono compromettere la capacità portante.

Per il consolidamento delle strutture esistono diverse tecniche che utilizzano materiali differenti, che vengono scelte a seconda della tipologia di intervento da effettuare e delle condizioni in cui si trova la costruzione che necessita di essere messa in sicurezza. Nel settore edilizio, per gli interventi di consolidamento sono particolarmente utilizzati i sistemi in fibre di carbonio o Fiber Reinforced Polymers (FRP). In sintesi, si tratta di materiali compositi prodotti con fibre di carbonio integrate con resine epossidiche che fungono da matrice polimerica. I sistemi in fibre di carbonio risultano particolarmente leggeri, resistenti e sottili, oltre al fatto di poter essere realizzati su misura per uno specifico intervento, in caso di consolidamento di travi, pilastri, pareti e solai. Un’altra tipologia di tecnica di consolidamento prevede l’impiego di resine epossidiche e poliuretaniche, ovvero materiali termoindurenti che penetrano nelle eventuali fessure del cemento armato, solidificandosi per reazione a freddo. Come detto sopra, le resine epossidiche possono anche essere impiegate in abbinamento con le FRP in caso di interventi di rinforzo completi. Per il ripristino di travi e strutture in cemento armato un’altra possibilità è fornita dalle malte che sono disponibili in un’ampia gamma di soluzioni e che permettono un’elevata aderenza alla superficie originaria e una notevole resistenza alle sollecitazioni chimiche e climatiche. In tema di consolidamento di travi e strutture, esistono anche altri sistemi come i rinforzi strutturali con placcaggi in acciaio. Tale tecnica prevede l’applicazione di speciali profili realizzati in acciaio che permettono di congiungere sezioni dissestate in modo da rinforzare interi elementi costruttivi. Infine, esiste un sistema di rinforzo con incamiciatura in cemento armato, detto Jacketing, che consiste nell’applicazione di una sorta di camicia in calcestruzzo armato attorno agli elementi esistenti da consolidare, per aumentare la capacità portante e la resistenza dell’intera struttura.

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