Nuovo codice appalti, soddisfazione di RPT ma con qualche miglioria
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Nuovo codice appalti, soddisfazione di RPT ma con qualche miglioria
Dal 1° aprile 2023 è entrato in vigore ufficialmente il nuovo codice appalti. Una riforma che ha fatto molto discutere e tutt'ora induce a riflessioni specie nel comparto dell'edilizia e tra i professionisti tecnici. In particolare sul nuovo codice appalti la Rete Professioni Tecniche (RPT) si dichiara nel complesso soddisfatta, condividendo diversi obiettivi contenuti nel provvedimento, ma non senza segnalare alcuni aggiustamenti. L'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del nuovo codice degli appalti rappresenta un importante passo avanti specie in chiave di semplificazione del carico burocratico, che sinora ha pesato su professionisti e imprese che lavorano con la pubblica amministrazione e che spesso ha portato a costi elevati e tempi lunghi di realizzazione delle opere. Nel dettaglio, RPT si dichiara soddisfatta riguardo al fatto che il testo adottato dal Governo comprenda già gli allegati a completamento del quadro normativo, che l'applicazione sia differita in modo da agevolare l'ultimazione delle procedure in corso, oltre ad una maggiore conoscenza delle novità introdotte. Accolta positivamente anche l'accelerazione del processo di digitalizzazione delle procedure. Inoltre, in un comunicato stampa ufficiale, RPT valuta fondamentali il riferimento all'equo compenso per i professionisti che dovrebbe risolvere una volta per tutte il tema delle prestazioni gratuite, così come l'eliminazione del progetto esecutivo in sede di gara di appalto integrato e l'introduzione dei requisiti di compatibilità geologica e geomorfologica dell'opera. Infine, vengono giudicate positivamente questioni come la determinazione del compenso per il Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica, così come la riduzione a due livelli di progettazione e la necessità di qualificare le stazioni appaltanti sul piano dell'organizzazione.
Reazione positive, dunque, da parte di RPT, ma non manca qualche punto critico o possibile aggiustamento. Nello specifico emerge la necessità di una maggiore chiarezza in tema di esigenze tecniche per il ricorso all'appalto integrato, ampliando i casi per il concorso di progettazione in due fasi, ribadendo la centralità della progettazione in entrambe le fasi progettuali, in modo da consentire ai professionisti di intervenire nella progettazione e direzione dei lavori, utilizzando al meglio i tecnici della pubblica amministrazione nelle attività di programmazione e controllo che devono comunque essere sempre iscritti all'Albo professionale, mettendo in chiaro che le prestazioni professionali non sono subappaltabili, come è sempre stato. Le migliorie indicate da RPT, per altro limitate rispetto al quadro generale del nuovo codice degli appalti, vanno intese anche in ottica di maggiore tutela della pubblica amministrazione.