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sostenibilita ambientale
17/01/2024

Lotta al cambiamento climatico: grandi aziende a rischio greenwashing

Nell’impegno per cercare di porre un freno agli effetti del cambiamento climatico le grandi aziende sono a rischio greenwashing ovvero presentano differenze più o meno sostanziali tra quanto dichiarato in merito al proprio impegno nella sostenibilità ambientale e le azioni concretamente messe in atto. A tale proposito, secondo la recente ricerca Influence Map “Netzero greenwash: the gap between corporate commitments and their policy engagement”, che ha analizzato l’operato di 300 aziende tra quelle presenti nella graduatoria Forbes 2.000 delle più grandi aziende del mondo, il 58% di queste rischia il greenwashing. Inoltre, dal report risulta che solo 15 aziende sono realmente allineate con quanto stabilito dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Dati che suonano come un campanello d’allarme riguardo il fatto che le azioni di molte aziende nella riduzione delle emissioni non corrispondano alla realtà, ma si fermino al livello delle buone intenzioni. In particolare, risulta che molte delle grandi imprese dei settori automobilistico, combustibili, aviazione, non sono allineate con gli obiettivi sul clima del Trattato di Parigi.

Nel dettaglio, la ricerca suddivide le aziende analizzate in 4 fasce: la prima comprende le imprese del tutto allineate con gli Accordi di Parigi, che come detto sopra sono solo 15, tra cui Enel, Danone, Apple, H&M; la seconda fascia comprende le aziende con un “impegno politico misto ma più favorevoli”; in terza fascia rientrano le aziende “favorevoli alle politiche climatiche ma spesso in disaccordo”; nell’ultima fascia sono incluse le aziende totalmente disallineate, tra cui DeltaAir, Repsol, Stellantis. La maggioranza delle grandi aziende rientrano nella seconda e terza fascia, che sostengono le scelte di politica ambientale, ma non sono sempre d’accordo, tra queste troviamo Bmw, Unilever, Pesico, P&G, Microsoft e molte altre. Per cercare di porre un rimedio al fenomeno, a quanto pare, dilagante del greenwashing l’UNFCC, la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ha messo a punto il piano “Recognition and Accountability Framework”, uno strumento che dovrebbe servire a monitorare in maniera più efficace le politiche di transizione verso la neutralità climatica delle aziende.

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