Nei primi 7 mesi del 2024 nel nostro Paese sono stati registrati 615 incendi che hanno interessato una superficie pari a 221 km quadrati, secondo quanto comunicato da European Forest Fire Information System (Effis). A ciò si aggiungono i dati Ispra, secondo cui da gennaio a luglio 2024, in Italia le aree boschive interessate da incendi sono state pari a 40 km quadrati di superficie forestale, pari al 18% del totale. Dati che per altro risultano piuttosto in linea con la media registrata nel periodo 2006-2023. Dunque, se il fenomeno degli incendi boschivi rappresenta un aspetto delicato che ormai da diversi anni riguarda il nostro Paese specie nei mesi estivi, emerge un fattore che può essere fondamentale per il contrasto di tale fenomeno, ovvero una maggiore cura e attenzione per il territorio. Secondo quanto rilevato dal Pefc, Programme for Endorsment of Forest Certification schemes, ente che promuove la corretta e sostenibile gestione del patrimonio forestale, i territori boschivi e forestali certificati per la gestione sostenibile hanno una probabilità di essere soggetti a incendi nove volte inferiore rispetto alle aree non certificate. In sintesi, ciò significa che la maggiore attenzione, cura e gestione del territorio incrementano la resilienza e resistenza agli incendi di boschi e foreste. Ma cosa significa gestire in maniera sostenibile il patrimonio forestale? Risponde il segretario generale Pefc Italia Antonio Brunori: “A livello pratico la gestione sostenibile di boschi e foreste si concretizza quando l’attività forestale riesce a conciliare il rispetto ambientale, lo sviluppo economico e il benessere sociale, coinvolgendo istituzioni, persone e territorio”. Buoni propositi che si traducono in azioni virtuose quali attività programmate di diradamento del sottobosco per ridurre la quantità di materiale potenzialmente incendiabile, ma anche presidio del territorio al fine di limitare il numero di incendi dolosi, che ricordiamo rappresentano circa il 75% del totale degli eventi.