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angle-left La riforma della formazione tecnica secondo il ministro dell'Istruzione Valditara
scuola e formazione
04/01/2023

La riforma della formazione tecnica secondo il ministro dell'Istruzione Valditara

“Occorre una profonda riforma dell'istruzione tecnico-professionale, perché su questa si può giocare il destino industriale del Paese”, così si è recentemente espresso il ministro dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara in una delle sue prime uscite pubbliche. Valditara ha poi aggiunto: “Ci sono circa 1,2 milioni di posti di lavoro che non vengono coperti perché le imprese non trovano personale adeguatamente preparato, anche perché da noi ancora il 58% dei giovani delle scuole medie sceglie di andare al liceo, mentre, ad esempio in Germania e Svizzera l'80% dei giovani fa apprendistato o frequenta scuole tecniche e professionali. Insomma, in Italia l'istruzione superiore tecnica e professionale è ancora considerata di seconda categoria, anche se appare chiaro che invece rappresenta un pilastro del sistema produttivo”.

Dunque, dal pensiero del neo ministro emerge chiaramente come le professioni tecniche saranno sempre più richieste per la ripresa industriale, produttiva ed economica del Paese. In particolare, “La scuola deve tornare a essere in grado di far sviluppare le competenze di ogni giovane, anche grazie alla capacità di essere inclusiva e meritocratica, oltre a rivalorizzare la figura del docente”. Il tema del merito dunque è uno dei principali, tanto da rientrare nella nuova denominazione del Ministero dell'Istruzione e del merito, appunto. “Per poter fare ciò”, prosegue il ministro Valditara, “bisogna mettere al centro la persona, lo studente e il suo potenziale talento, eliminando una volta per tutte pensieri retrogradi come quelli che possa esistere un'istruzione di serie A, quella dei licei e una di serie B, quella degli istituti tecnici e professionali”.

In concreto, come il Governo ha intenzione di intervenire nel breve per sostenere un nuovo modello meritrocratico e inclusivo di istruzione superiore? “Ad esempio, abbiamo avviato colloqui serrati con Regioni, Province e Comuni riguardo le prossime scadenze del PNRR e per lo sblocco dei finanziamenti per i laboratori legati alla filiera degli Istituti Tecnici Superiori. Inoltre, in una lettera ai genitori degli studenti delle scuole medie abbiamo riportato i dati concreti sulle filiere produttive rilevanti nel territorio di appartenenza, sulle possibilità occupazionali e retributive in modo da sensibilizzare maggiormente sull'importanza dell'orientamento scolastico verso scelte più adatte alle caratteristiche del giovane, ma anche alle concrete opportunità di inserimento professionale una volta terminati gli studi superiori. In definitiva, per poter riformare l'istruzione tecnica occorre anche un coinvolgimento diretto delle imprese, in modo da avvicinare quanto più possibile la domanda e l'offerta di qualifiche specifiche”, conclude Valditara.

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