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scuola e formazione
29/01/2024

In vigore il nuovo contratto scuola

Oltre un milione e trecentomila lavoratori tra scuola, università e ricerca sono direttamente coinvolti dal rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto dell’Istruzione e della Ricerca. Tra le novità introdotte con il nuovo contratto entrato in vigore il 19 gennaio 2024, sono previsti aumenti di 124 euro per il personal docente, di 96 euro per il personale tecnico-amministrativo ATA e di 190 euro per i direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga). Gli incrementi di retribuzione sono stati sostenuti da un ulteriore stanziamento di 300 milioni di euro. Aumenti di stipendio a parte, sono previste novità di carattere normativo, tra cui l’introduzione del cosiddetto lavoro agile e dei nuovi ordinamenti professionali per il personale ausiliario tecnico e amministrativo di scuole, università e accademie. Inoltre, vengono introdotti il permesso retribuito fino a tre giorni anche per i lavoratori precari e la valorizzazione della formazione in servizio degli insegnanti. A commento della firma del nuovo contratto, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha dichiarato: “Sono soddisfatto del raggiungimento della firma del nuovo contratto che rappresenta un passo concreto per valorizzare il personale della scuola impegnato ogni giorno nel contribuire a costruire un futuro e alla crescita dei giovani”. La soddisfazione è trasversale anche alle diverse sigle sindacali che hanno sottoscritto il nuovo contratto, mentre Uil Scuola non ha firmato.

Superata, dunque, la questione della firma, si pensa già al rinnovo del prossimo contratto che il ministero spera di riuscire a raggiungere entro la fine dell’anno. Ricordiamo che la Manovra 2024 ha previsto 8 miliardi di euro complessivi per i nuovi Ccnl, Contratti collettivi nazionali di lavoro. Al comparto dell’istruzione andrebbero tra 2 e 3 miliardi di euro, che dovrebbero portare ad un incremento del 5,78% della retribuzione dei docenti. Oltre agli aumenti previsti, il prossimo contratto potrebbe contenere una revisione in tema di scatto d’anzianità e una possibile differenziazione delle retribuzioni sulla base delle performance dei docenti. Una questione, quest’ultima, che ha già sollevato diversi dubbi, specie sul fatto dei criteri di valutazione da seguire per poter stabilire il “merito” di ciascun docente.

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