Secondo i dati del rapporto Today Abitazioni dell’Istat, pubblicato il 1° agosto 2024 su dati aggiornati a fine 2021, nel nostro Paese un’abitazione su tre non sarebbe occupata. Un dato che fa riflettere, pur considerando che nella categoria abitazioni non occupate vengono comprese sia quelle vuote che quelle ove vive un non residente; dunque, potrebbe trattarsi di un’unità immobiliare effettivamente vuota o con una persona in affitto. Nello specifico, il 27,2% degli immobili residenziali italiani non è occupato, quindi risulta del tutto vuoto o non ha alcun residente al suo interno. Dall’analisi a livello territoriale emerge che nelle regioni del Sud si ha la percentuale maggiore di abitazioni non occupate, ovvero il 26,8%, segue il Nord-Ovest con il 26,3%, quindi il Nord-Est con il 16% e il Centro con il 15,5%. Ciò detto, il rapporto segnala anche che il 27,5% del totale delle abitazioni del Paese si trova nelle regioni di Nord-Ovest, al Sud si trova il 22,8%, al Centro il 18,9%. A livello regionale, la Lombardia accoglie la quota maggiore di abitazioni edificate ovvero il 15,9% del totale nazionale, il 17,2% di quelle occupate, seguono Lazio e Sicilia ambedue con il 9% di abitazioni. Però, se nel Lazio la percentuale di abitazioni occupate è del 9,9% e di quelle non occupate è del 6,5% sul totale nazionale, in Sicilia si registra il 7,9% di abitazioni occupate e il 12,1% di non occupate. Un altro dato evidenziato dal rapporto Istat riguarda le dimensioni degli appartamenti vuoti che risultano essere soprattutto quelli di piccole dimensioni. Infine, le statistiche sull’età media del patrimonio immobiliare nazionale fanno ancora più riflettere, specie in ottica di efficientamento energetico. Infatti, dal rapporto Istat, appare che circa il 56% degli immobili risulta edificato tra il 1960 e il 2000, mentre quasi il 10% delle case italiane ha più di un secolo di vita. In questo ambito, la Liguria detiene il primato di parco immobiliare più datato: la metà delle abitazioni risale a prima degli anni Sessanta.