Il 12% della ricchezza mondiale nei paradisi fiscali
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Il 12% della ricchezza mondiale nei paradisi fiscali
Secondo quanto riportato dall'organizzazione non governativa Oxfam, sulla base dei dati dell'Osservatorio Fiscale Europeo, nel 2022 oltre 12 mila miliardi di dollari sarebbero stati trasferiti nei cosiddetti paradisi fiscali. Una cifra davvero considerevole che corrisponde a circa il 12% del PIL mondiale. Il rapporto Oxfam segnala che il fenomeno è in crescita parallelamente alla globalizzazione, che ha creato nuove opportunità per l'evasione e l'elusione fiscale delle aziende multinazionali e dei ricchi di tutto il mondo. I dati relativi al nostro Paese indicano circa 186 miliardi di euro complessivamente trasferiti nei paradisi fiscali, circa il 10% del PIL nazionale. Ricordiamo che se l'evasione fiscale transfrontaleria rappresenta un illecito, l'elusione, invece, è solo formalmente illegale e si fonda su falle e incertezze nei sistemi tributari e legali dei singoli Stati. I dati sopra indicati sembrano essere in contrasto con quanto emerge circa una drastica riduzione dell'evasione fiscale nell'ultimo decennio. Se nel 2013, infatti, il 90% di capitali offshore evadevano le tasse, tale percentuale è scesa al 27% nel 2022. In realtà, parallelamente alla riduzione dell'evasione fiscale è cresciuto in maniera esponenziale il fenomeno dell'elusione fiscale.
Tra gli altri indicatori evidenziati dal rapporto sopra citato, emerge che il 35% di tutti i profitti generati dalle multinazionali viene trasferito al di fuori delle giurisdizioni delle impese stesse, da paesi con sistemi di tassazione medio-alti a paradisi fiscali. Parliamo di una cifra che si aggira attorno ai mille miliardi di dollari l'anno. Un dato che per i singoli stati si traduce nel 10% in meno di introito totale di imposte sul reddito delle società. Un gettito mancante che per l'Italia è stimato in 5,3 miliardi di euro. In tema di global minimum tax, l'imposta mimina a cui sono soggette le multinazionali, la riduzione prevista dalla nuove norme porterebbe a una riduzione degli introiti stimati da 270 a 136 miliardi di dollari nel mondo nel solo primo anno di entrata in vigore della norma stessa. Una questione particolarmente sentita e dibattuta nel nostro Paese, che dovrebbe portare, a partire dal 2025, a un gettito atteso inferiore a 500 milioni di euro all'anno. Senza dimenticare la questione dei miliardari, la cui aliquota alla quale sono realmente assoggettati corrisponde appena allo 0,5% dei loro redditi effettivi.