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sostenibilita ambientale
06/09/2024

I risultati del Rapporto Ecomafia 2024

Il ciclo illegale del cemento risulta al primo posto tra gli illeciti nei confronti dell’ambiente segnalati dal Rapporto Ecomafia 2024 di Legambiente. Un dato che si inserisce in un contesto globalmente negativo con un aumento dei reati ambientali del 15,6% nel 2023. Giusto per dare un termine concreto, l’anno passato in media ogni giorno si sono registrati oltre 97 reati, il che si traduce in circa 4,5 reati ogni ora. Il Rapporto Ecomafia di Legambiente sottolinea anche gli aspetti economici dei reati perpetrati ai danni dell’ambiente, che portano un giro d’affari di 8,8 miliardi di euro. Tra le categorie di illeciti, come detto sopra, al primo posto rientrano quelli legati al ciclo del cemento, con complessivi 13 mila reati e una crescita su base annua del 6,5%, seguiti dai reati legati ai rifiuti, 9.309 nell’anno passato, ma questa seconda categoria vede l’incremento maggiore su base annua +66,1%. Al terzo posto della graduatoria rientrano i reati contro gli animali, come bracconaggio, pesca illegale, traffico di specie protette. Quindi troviamo gli incendi dolosi e i reati contro il patrimonio culturale dello Stato specie furti di opere d’arte, più che raddoppiati rispetto al 2022. I dati del Rapporto Ecomafia intercettano anche le tendenze a livello regionale e provinciale. La Campania si conferma al primo posto tra le regioni per numero complessivo di illeciti ambientali, ovvero 4.952, pari al 14,5% del totale nazionale. Al secondo posto la Sicilia (terza l’anno passato) con 3.922 ecoreati complessivi, ma con una crescita rispetto al 2022 del 35%. Terzo gradino del podio per la Puglia (seconda l’anno passato) con 3.643 illeciti. Nella classifica regionale degli illeciti del 2023, si registrano balzi particolarmente significativi della Toscana che sale dal settimo al quinto posto e soprattutto della Sardegna che sale dal quindicesimo al settimo posto. A livello di province, Napoli sale al primo posto con 1.494 reati seguita da Avellino con 1.203 ma in netta crescita rispetto al Rapporto Ecomafia 2023, +72,9%.

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