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angle-left Gli effetti economici, energetici e occupazionali del Superbonus 110
edilizia
24/11/2022

Gli effetti economici, energetici e occupazionali del Superbonus 110

Lo studio “Ecobonus e Superbonus per la transizione energetica del Paese” effettuato dal Censis, in collaborazione con Harley&Dikkinson e la filiera delle costruzioni, ha analizzato gli effetti economici, energetici, ambientali e occupazionali del Superbonus. Tra gli effetti più significativi del Superbonus, l'aumento del numero di occupati pari a 900 mila unità di lavoro e l'aver generato un valore della produzione totale pari a 115 miliardi di euro.

I 55 miliardi di investimenti certificati da Enea fino ad oggi hanno attivato direttamente un valore della produzione nella filiera delle costruzioni e dei servizi tecnici connessi pari a 79,7 miliardi di euro, il cosiddetto “effetto diretto”. A questi si aggiungono i 36 miliardi di euro di produzione attivati in altri settori del sistema economico connesso alle componenti dell'indotto, il cosiddetto “effetto indiretto”, per un totale di oltre 115 miliardi di euro.

Numeri così elevati hanno naturalmente generato anche un maggiore gettito fiscale quantificato in un +11% nei primi 9 mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo studio del Censis sottolinea che il gettito fiscale derivante dalla produzione aggiuntiva di cui sopra inciderebbe per circa il 70% della spesa a carico dello Stato. Il che significa, semplificando, che 100 euro di spesa per il Superbonus costerebbero effettivamente allo Stato 30 euro, ridimensionando in tal modo il valore reale del disavanzo generato dall'incentivo stesso.

L'impatto occupazionale del Superbonus nel periodo compreso tra agosto 2020 e ottobre 2022 è stato complessivamente di 900 mila unità di lavoro in più tra dirette e indirette. Con riferimento al periodo gennaio-ottobre 2022 l'impatto occupazionale dell'incentivo è stato di 636 mila addetti attivati, di cui 411 mila diretti nel settore edile, dei servizi tecnici e dell'indotto. Dunque, il Superbonus ha avuto un impatto positivo sull'occupazione del settore edile con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.

Un altro ambito in cui il Superbonus ha avuto effetto, secondo lo studio del Censis, è il settore immobiliare. In questo senso si segnala un incremento medio tra il 3% e il 5% del valore immobiliare delle unità abitative che sono state oggetto di riqualificazione energetica. Un maggior valore dovuto all'avanzamento di una classe energetica dell'immobile. Nel complesso il valore aggiunto delle costruzioni è aumentato del 21,3% nel 2021 rispetto all'anno precedente, con una crescita maggiore nel Mezzogiorno pari al 25,9%, rispetto al 22,9% nel Nord-Ovest, al 18,5% del Nord-Est e al 16,3% del Centro.

Gli effetti del Superbonus riguardano anche l'efficientamento energetico degli edifici e la sostenibilità ambientale. In due anni di Superbonus il risparmio energetico è stimato in 11.700 GW/h anno. Questo dato, sommato ai 150 GW/h anno di nuova potenza rinnovabile installata, conduce a una stima di minor consumo di gas per gli edifici residenziali pari a 1,1 miliardi di metri cubi all'anno, che corrisponde a circa il 40% del risparmio energetico che il Piano emergenziale di riduzione dei consumi del settore domestico si prefigge di realizzare nell'autunno-inverno 2022-2023.

In termini di riduzione delle emissioni, grazie agli interventi sugli edifici in regime di Superbonus si stimano 1,4 milioni di tonnellate di CO2 in meno.

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