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04/02/2022

Geometra con laurea o senza? Le prospettive della professione

In questi ultimi anni la professione del geometra sta cambiando rapidamente e drasticamente. A cominciare dal classico percorso di formazione è stato modificato dalla trasformazione nel 2010 dell'Istituto Tecnico per Geometri in Istituto tecnico settore tecnologico a indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio (CAT). Il diplomato CAT è in grado di acquisire elevate conoscenze in diversi scenari operativi anche in ottica di continua evoluzione della società, tra i quali la salvaguardia paesaggistica, del territorio e il contenimento dei consumi energetici, giusto per citarne un paio, oltre a quelli storicamente legati alla professione di geometra. Con il diploma del CAT è possibile accedere ai vari corsi post-diploma per sviluppare competenze superiori nelle aree tecnologiche giudicate strategiche per lo sviluppo economico oppure può accedere a qualsiasi corso di laurea. I diplomati CAT possono ovviamente anche scegliere di entrare nel mondo del lavoro. Per poter svolgere la professione è indispensabile un periodo di tirocinio della durata di 18 mesi presso uno studio professionale alla cui conclusione si può sostenere l'esame di Stato per l'abilitazione alla libera professione.

Geometra laureato ora è una realtà

Il cambiamento più importante nel panorama della formazione è l'introduzione della figura del geometra laureato, un obiettivo raggiunto anche grazie all'impegno diretto del Consiglio Nazionale dei Geometri che già dal 2015 ha presentato un preciso progetto di riforma dell'iter di accesso alla professione attraverso un corso di laurea triennale professionalizzante. Questo iter ora è diventato legge nell'ambito della Riforma delle lauree abilitanti previsto nella Missione Istruzione e Ricerca del PNRR, il cui obiettivo è la semplificazione delle procedure per l'abilitazione all'esercizio delle professioni. Una soluzione che di fatto velocizza l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro focalizzandosi su competenze specifiche ed elimina l'esame di Stato per l'iscrizione all'albo professionale, facendolo in pratica coincidere con l'ottenimento del diploma di laurea. La riforma appena entrata in vigore, i cui primi effetti si potranno vedere a partire dal biennio 2024-2025, va vista anche in ottica di favorire la transizione scuola-lavoro contribuendo a diminuire la percentuale di disoccupazione giovanile che sfiora il 30% e, non ultimo, per adeguarsi alle normative europee che prevedono che i professionisti debbano avere una formazione di livello accademico triennale. Infine è importante ricordare che il nuovo percorso formativo sarà alternativo e non sostitutivo agli attuali percorsi di abilitazione alla professione e all'iscrizione all'albo come di coloro che scelgono di iscriversi agli istituti tecnici CAT.

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