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sostenibilita ambientale
05/04/2023

Forestazione urbana, le città italiane sono in ritardo

Il piano di forestazione urbana finanziato con i fondi del PNRR per tutelare e valorizzare il verde specie nelle aree urbane delle città italiane è in ritardo. Infatti, secondo i programmi, entro fine 2022 era prevista la piantumazione di oltre 1,6 milioni di alberi, ma a seguito di controlli sul territorio tale obiettivo non è stato assolutamente raggiunto. Ricordiamo che per la forestazione urbana il PNRR prevede risorse per 330 milioni di euro e ulteriori 6,6 milioni di alberi piantati entro fine 2024. Dunque, si registrano ritardi nei progetti di riqualificazione del verde urbano e in diversi casi le piante messe a dimora sono già secche. A rendere pubblica la situazione la delibera 8/2023 delle Corte dei Conti con cui viene appunto analizzato lo stato di avanzamento del progetto PNRR legato allo sviluppo delle aree verdi in 14 città metropolitane particolarmente soggette a problematiche di inquinamento atmosferico e di effetti del cambiamento climatico. Proprio sul territorio di queste aree metropolitane la forestazione aiuterebbe a mitigare in parte i fenomeni climatici come le ondate di calore e la pessima qualità dell'aria.

Una delle problematiche che stanno portando al ritardo nella forestazione urbana di alcune città metropolitane italiane è dovuto al fatto che in diversi casi è stata scelta la semina in vivaio anziché la messa a dimora nel luogo prescelto di piante già mature, come richiesto dal progetto inserito nel PNRR. Per questo il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) avrebbe equiparato la semina alla messa a dimora delle piante. Un'interpretazione che pone dei dubbi e sulla quale i magistrati contabili hanno invitato il Ministero stesso a pronunciarsi in maniera più chiara e certa sul tema in questione, oltre che a vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori nelle città interessate, anche al fine di evitare ritardi sull'obiettivo di ulteriori 6,6 milioni di alberi da piantare nelle aree metropolitane entro il 31 dicembre 2024.

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