Equo compenso, via libera alla Camera
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Equo compenso, via libera alla Camera
Con l'approvazione alla Camera della proposta di legge sull'equo compenso sulle prestazioni professionali si apre la strada all'introduzione di regole certe su un argomento particolarmente delicato che riguarda milioni di lavoratori autonomi. Fermo restando che il testo dovrà passare al Senato, viene disposto che per essere considerato equo il compenso dovrà essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale e inoltre conforme ai parametri per la determinazione dei compensi previsti dalla legge. Nello specifico, la norma impone ai cosiddetti contraenti forti, cioè pubblica amministrazione, istituti di credito, assicurazioni e imprese con più di 50 dipendenti o con un fatturato superiore a 10 milioni di euro, di riconoscere al libero professionista che presta un'opera un equo compenso come appena descritto.
Il via libera sull'equo compenso ha generato le reazioni positive tra gli Ordini, i Consigli professionali e tra molti liberi professionisti. In particolare ProfessionItaliane, Associazione che riunisce 22 tra Ordini e Collegi professionali, con oltre due milioni di iscritti, ha espresso la propria soddisfazione per l'approvazione alla Camera del testo e auspica un esito simile anche per la prossima discussione in Senato. La soddisfazione è dovuta anche al fatto che ProfessionItaliane si è sempre battuta per il raggiungimento di questo risultato che sancisce il diritto del professionista di ricevere un compenso adeguato alla prestazione offerta al comittente e stabilisce gli ambiti di tutela sia in relazione ai compensi che alla prescrizione della responsabilità, affidando agli Ordini professionali l'applicazione della norma.
Nonostante l'approvazione all'unanimità del testo sull'equo compenso, ciò non significa che siano applicabili dei miglioramenti che potrebbero essere introdotti già dalla prossima discussine in Senato. Una delle ulteriori tutele più urgenti dovrebbe riguardare l'ampliamento della tutela dei committenti tenuti all'applicazione della normativa. Inoltre, dovrebbero essere definiti i limiti dell'azione disciplinare per la violazione dell'applicazione dei parametri.