Equo compenso, l'appello della Rete Professioni Tecniche per approvare la legge
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Equo compenso, l'appello della Rete Professioni Tecniche per approvare la legge
Con l'approssimarsi delle elezioni politiche e la fine della Legislatura in corso, appare del tutto improbabile che si riesca a fare approvare il disegno di legge sull'equo compenso al Senato. Dopo essere stato licenziato alla Camera si è invece arenato proprio al suo ultimo passaggio parlamentare a causa dell'opposizione di alcuni schieramenti politici. Il provvedimento è considerato della massima urgenza come da diverso tempo sottolineato da ProfessionItaliane, la rappresentanza di professionisti che opera a nome di 22 tra Ordini e Collegi professionali tra cui il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL).
La richiesta delle rappresentanze dei professionisti
Il testo del disegno di legge prevede che il libero professionista abbia diritto a percepire un equo compenso per le sue prestazioni con particolare riferimento a:
• Quantità e alla qualità del lavoro svolto
• Contenuto e caratteristiche della prestazione
• Conformità ai compensi previsti per i professionisti
• Coerenza con il quadro normativo comunitario e nazionale
Nonostante il disegno di legge in discussione sia comunque perfezionabile anche in un secondo momento, secondo ProfessionItaliane vanno assicurate con la massima urgenza le tutele degli oltre due milioni di iscritti dei diversi Ordini. Una battaglia lunga e aspra condotta da tempo quella condotta dagli Ordini e Collegi professionali che rischia di finire con un nulla di fatto. Il CNGeGL che fa parte di ProfessionItaliane avendo aderito alla Rete Professioni Tecniche fin dalla sua costituzione, ha sostenuto la linea unitaria degli Ordini e disapprovvato con fermezza la mancata approvazione al Senato della legge sull'equo compenso.
Anche l'Adepp, l'Associazione delle Casse di previdenza dei professionisti, si è schierata apertamente per spingere l'approvazione della legge, a questo punto immediatamente dopo le elezioni del 25 settembre, cogliendo l'occasione per sottolineare l'importanza della nuova normativa, in particolare affinché:
• i professionisti non siano discriminati da possibili sanzioni che coinvolgano loro e non i loro concorrenti nel caso di tariffe proposte sotto la soglia dei parametri o delle tariffe fissati con decreti ministeriali
• l'equo compenso venga affermato non solo per le prestazioni nei confrontri della Pubblica Amministrazione, ma anche per quelle nel settore privato.