Energia nucleare: gli Small Modular Reactor
Aggregatore Risorse
Energia nucleare: gli Small Modular Reactor
L'attenzione globale sull'energia nucleare è sempre più elevata. Basti pensare che alla recente Cop28 di Dubai oltre 20 Stati di diversi continenti tra cui USA, Francia e Giappone, hanno avanzato una proposta per triplicare la capacità di energia nucleare entro il 2050, sottolineando il ruolo centrale di quella tipologia di energia per raggiungere gli obiettivi Net Zero. D'altronde, anche il direttore esecutivo dell'International Energy Agency (IEA) ha dichiarato che “L'energia nucleare è in piena rinascita, ma deve affontare importanti sfide finanziarie e necessita del sostegno dei governi per i progetti”. E in Italia a che punto è il nucleare? Nel nostro Paese la tendenza è a credere maggiormente nell'energia nucleare specie quella di ultima generazione caratterizzata da tecnologie come gli Small Modular Reactor.
Gli Small Modular Reactor (SMR) sono reattori nucleari tecnologicamente avanzati ed efficienti che possono produrre notevoli quantità di energia elettrica a bassa emissione di carbonio e presentano alcune caratteristiche specifiche:
- Dimensioni compatte e ridotte rispetto ai reattori nucleari convenzionali, il che li rende adatti ad essere installati in luoghi dove non sarebbero possibili centrali più grandi.
- Modularità elevata che permette di costruire sistemi e componenti in fabbrica e trasportarli per essere installati in loco, rendendo più conveniente l'intero processo di produzione. Per contro rispetto ai reattori di grandi dimensioni, gli SMR hanno una potenza inferiore di circa un terzo.
La ricerca sugli SMR è in costante espansione tanto che oggi si contano almeno 80 progetti in via di sviluppo e avanzamento in diversi Paesi. Per quanto riguarda il panorama italiano il MASE ha dichiarato che per il settore nucleare sono stati stanziati 135 milioni di euro per la realizzazione di attività di ricerca e sperimentazione sui piccoli reattori modulari di terza e quarta generazione nel medio-lungo periodo, oltre che sulle tecnologie di fusione per il lungo periodo. Una quota di tale stanziamento è dedicata alla formazione, in modo da implementare le competenze tecniche e specialistiche di questo settore. La nuova scommessa sul nucleare è certamente legata al fatto che anche l'Unione Europea sta puntando decisamente su tale energia, che, ricordiamo, rappresenta la seconda fonte energetica a basse emissioni dopo quella idroelettrica. Non di meno, bisogna registrare un aumento di scetticismo nei confronti dei possibili vantaggi degli SMR. Una recente ricerca della Stanford University e della British Columbia University indica che i piccoli reattori modulari produrrebbero una quantità di rifiuti radioattivi maggiore rispetto alle centrali convenzionali, creando problemi di gestione e smaltimento delle scorie. Un altro aspetto non chiaro riguarda i costi. Secondo alcune stime di una società di consulenza finanziaria di Wall Street, il costo dell'energia nucleare su scala industriale sarebbe quattro volte più alto rispetto a quello dell'energia solare o di quella eolica.