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edilizia
20/11/2023

Ecoquartieri: caratteristiche ed esempi virtuosi

Ridurre l'impatto ambientale dei centri urbani rientra tra gli obiettivi dell'Agenda 2030 dello sviluppo sostenibile. Un tema di grande portata visto che oltre il 70% della CO2 immessa in atmosfera proviene dalle città nelle quali viene consumato il 65% dell'energia complessiva prodotta. Anche in considerazione degli obiettivi di transizione green, il settore delle costruzioni sta puntando sempre più sullo sviluppo di ecoquartieri. Dunque, non solo singoli edifici, ma interi quartieri concepiti e costruiti in ottica di basso impatto ambientale, efficienza energetica e benessere dei cittadini. Alla base degli ecoquartieri c'è il rapporto simbiotico tra uomo e ambiente come bene comune condiviso da salvaguardare. A cominciare dalla scelta di materie prime quanto più possibile ecologiche, materiali da recupero e da riciclo, che possano concretamente abbattere le emissioni, ma senza per questo ridurre il livello di sicurezza e di comfort abitativo.

Le caratteristiche fondamentali degli ecoquartieri sono:

- Efficienza energetica degli edifici, impianti e strutture dovuta all'impiego di fonti rinnovabili.

- Riduzione delle emissioni inquinanti.

- Riduzione del consumo di suolo anche grazie alla realizzazione e alla salvaguardia di spazi verdi.

- Impiego di materiali da costruzione a basso impatto e di origine naturale.

- Promozione di piani e strumenti di mobilità sostenibile. - Efficientamento delle risorse idriche e riduzione del consumo idrico anche tramite sistemi di recupero e riciclo dell'acqua piovana.

- Miglioramento nella gestione dei rifiuti anche attraverso adeguate modalità di riciclo e riutilizzo.

- Miglioramento della qualità della vita attraverso la promozione della socializzazione dei cittadini con infrastrutture e soluzioni ad hoc.

La realizzazione di ecoquartieri richiede importanti investimenti iniziali e la messa a punto di adeguate politiche urbanistiche, ma il ritorno a medio-lungo termine è ancora più importante. Senza dimenticare che nella maggior parte dei casi non si tratta di costruire interi nuovi quartieri, il che vorrebbe dire aumentare, ad esempio, il consumo di suolo, quanto di recuperare aree dismesse mediante interventi di riqualificazione urbana. Il tema degli ecoquartieri riveste un ruolo sempre più importante anche a livello di istituzioni continentale. D'altronde, gli ecoquartieri possono anche essere visti come modelli in scala ridotta di Smart City, all'interno dei quali può essere più semplice sviluppare i progetti, monitorare i flussi e apportare migliorie, per poi riproduri i modelli corretti su scala più ampia.

Un esempio di ecoquartiere già sviluppato, è Vauban nella città tedesca di Friburgo. Al suo interno non circolano auto, ma è ricca di piste ciclabili e pedonali, aree verdi e di socializzazione, oltre a sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, inoltre, gli edifici sono costruiti secondo i principi della casa passiva. In Francia citiamo l'ecoquartiere ZAC di Bonne, un distretto di Parigi, che, tra l'altro, ospita una delle aree verdi più estese del Paese. Nella periferia Nord di Londra si trova BedZed, uno dei primi quartieri europei a zero emissioni. E in Italia? Un esempio virtuoso è l'Ecovillaggio Montale a Sud di Modena, progettato su criteri di architettura sostenibile e benessere sociale. A Roma, Parco Plinio ospita sei complessi realizzati in legno secondo tecniche di bioedilizia. Sono diversi poi i progetti di riqualificazione sostenibile urbana ispirati al concetto di ecoquartieri. Tra questi, Milano Santa Giulia con abitazioni, servizi, spazi per il tempo libero e luoghi di socializzazione integrati nell'ambiente naturale circostante. Oppure il progetto SeiMilano un nuovo grande polmone verde e quartiere multifunzionale nella zona sud-ovest della città, con residenze, uffici e aree commerciali inserite in un grande parco pubblico.

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