Dispersione scolastica, Italia tra le peggiori d’Europa
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Dispersione scolastica, Italia tra le peggiori d’Europa
Con riferimento al fenomeno della dispersione scolastica, secondo Eurostat, l’Italia risulta tra i cinque peggiori Paesi dell’UE. In particolare, nel 2023 il tasso di abbandono scolastico tra i giovani di età compresa tra 18 e 24 anni nel nostro Paese è stato del 10,5% e comprende i giovani che non arrivano a conseguire un diploma o un titolo di studio equivalente. Pur nella negatività del dato, la percentuale è in diminuzione rispetto al precedente anno quando era all’11,5%. Un miglioramento di un punto percentuale che rappresenta su base annuale il più elevato in Europa, considerando che la media degli altri Stati membri è migliorata solo dello 0,1%. Dunque, la strada imboccata sembra essere quella giusta, specie considerando che poco più di vent’anni fa, nel 2002, il tasso di dispersione scolastica in Italia era al 24% e nel 2015 era ancora al 15%. Ora occorre un ulteriore sforzo per raggiungere il 9% fissato a livello comunitario come tetto massimo per il 2030. A livello di genere, la dispersione scolastica tra le ragazze italiane è solo del 7,6%, mentre tra i nostri ragazzi la percentuale sale al 13,6%. Da segnalare un altro indicatore tutto italiano, ovvero quello della localizzazione della dispersione scolastica. Se infatti per la maggioranza dei Paesi UE il fenomeno si registra soprattutto nei piccoli centri e nelle aree rurali, da noi i tassi più elevati riguardano i giovani di città. Infine, Eurostat segnala che tra coloro che hanno abbandonato gli studi prematuramente, solo il 45% sta lavorando, dunque meno della metà del totale. Il 55%, invece, non trova un’occupazione o, peggio ancora, non la cerca del tutto.