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sostenibilita ambientale
01/02/2024

Crisi climatica, il 2023 è stato un anno record

Nell’anno da poco terminato il cambiamento climatico sembra aver accelerato decisamente sia a livello globale che nel nostro Paese. Infatti, sono state raggiunte temperature record in diverse stagioni e a più riprese si sono manifestati eventi metereologici estremi. Secondo il report Osservatorio Città Clima di Legambiente, in Italia nel 2023 sono stati registrati 378 eventi estremi, con un aumento del 22% rispetto al 2022. Eventi che hanno causato 31 decessi e miliardi di euro di danni. In particolare, sono cresciuti repentinamente fenomeni come alluvioni ed esondazioni, con un +179% su base annua, così come le temperature record, +15% di casi rispetto all’anno precedente. In deciso aumento anche il numero di frane (+64%), mareggiate (+44%), grandinate con danni (+34,5%) e allagamenti (+12,4%). Senza dimenticare la costante ritirata dei ghiacciai delle Alpi dovuto all’innalzamento dello zero termico, che nel 2023 ha raggiunto quota 5.328 metri. Tra le città più colpite dagli eventi metereologici estremi dell’anno scorso, Roma, Milano, Palermo e Prato, mentre a livello regionale, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, rispettivamente con un numero pari a 62,59 e 44 eventi che hanno provocato disastri. Si pensi che nel solo mese di luglio 2023 la Lombardia è stata interessata da ben 28 eventi estremi che hanno causato la morte di due persone e milioni di euro di danni.

A livello globale, il 2023 è stato un anno record per le temperature medie. Ancora lo scorso mese di novembre si registravano picchi di temperatura elevatissimi per il periodo, tanto è che la media registrata su scala mondiale è stata di 14,22 gradi, superiore di 0,32 gradi al record precedente raggiunto solo tre anni prima, nel novembre 2020. In Italia è ancora fresco il ricordo dei picchi di calore toccati la scorsa estate in diverse regioni, ma anche a temperature insolitamente calde in autunno: citiamo i 33 gradi raggiunti a Firenze il 1° ottobre, oltre 10 gradi in più rispetto alle medie di quel periodo dell’anno. Naturalmente, simili manifestazioni climatiche estreme portano disagi e problemi di salute per la popolazione, specie per i soggetti più fragili. Senza dimenticare gli ingenti danni economici. A tale proposito, da una recente indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, emerge che nel 2023 circa 5 milioni di italiani hanno subito danni alle loro abitazioni causati da eventi climatici o calamità naturali.

Dati alla mano, appare sempre più chiaro che per cercare di porre rimedio alla situazione siano necessarie politiche climatiche più efficaci basate su interventi strutturali e secondo una chiara strategia, a partire da alcuni punti essenziali. Primo, la corretta e rapida attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici di recente approvazione. Secondo, una legge ad hoc contro il consumo di suolo e per la rigenerazione urbana che risulta ancora incagliata nell’iter legislativo da più di un decennio. Terzo, un’efficace ed efficiente opera di prevenzione che, se correttamente attuata, secondo alcune stime, porterebbe, tra l’altro, ad un risparmio del 75% delle risorse impiegate nelle emergenze.

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