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sostenibilita ambientale
06/12/2023

Consumo di suolo in aumento del 10% in Italia

Nel 2022, circa 77 chilometri quadrati di suolo sono stati sottratti alla natura, con un aumento del 10% rispetto al 2021. Dati che emergono dal rapporto Il consumo di suolo in Italia nel 2023, pubblicato per la prima volta da Snpa, Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente, in precedenza era ad opera di Ispra, Istituto Superiore per la Protezione Ambientale. Ricordiamo che il consumo di suolo è uno dei fattori che influiscono maggiormente sull'aumento di temperatura che si registra nei centri urbani. A tale proposito si pensi che la differenza di temperatura media del suolo delle aree urbane di pianura rispetto al resto del territorio è di 4 gradi d'estate, con punte che arrivano a 6 gradi a Firenze e 8 gradi a Milano. Senza dimenticare che il consumo di suolo incide in maniera importante sul rischio idrogeologico per via dell'incremento di aree divenute impermeabili che non permettono all'acqua piovana di penetrare regolarmente nel terreno. Un'altra conseguenza del consumo di suolo è la riduzione delle aree agricole: nel solo anno 2022 in Italia si sono ridotte di 4.500 ettari.

Il consumo di suolo trasforma costantemente il territorio nazionale. Al 2022 la copertura artificiale copre il 7,14% del suolo italiano, con particolare riferimento all'area di Pianura Padana compresa nelle regioni Lombardia e Veneto, lungo la via Emilia e parte della costa Adriatica, specie lungo il litorale romagnolo, marchigiano e pugliese. La perdita di suolo e dei servizi ecosistemici produce inoltre un danno economico tutt'altro che trascurabile. In soli 15 anni, tra il 2006 e il 2022, la stima dei costi è di 9 miliardi di euro. Tra tanti dati negativi, il report di Snpa evidenzia anche qualche tendenza positiva. Ad esempio, alcuni comuni virtuosi ovvero che non consumano suolo o ne consumano poco, come Ercolano in Campania, tra quelli con oltre 50 mila abitanti, con solo 0,2 ettari di terreno consumati in più nel 2022, Montale in Toscana, tra i comuni di medie dimensioni, con 0 ettari consumati e San Martino Siccomario in Lombardia, tra i comuni con meno di 10 mila abitanti, con 0,2 ettari consumati.

Tra le principali cause di consumo di suolo ci sono la logistica e la grande distribuzione organizzata che nel 2022 hanno raggiunto il massimo dal 2006 con oltre 1.670 ettari di suolo sottratto nelle regioni del Nord-Est, 1.540 ettari nel Nord-Ovest, 940 ettari nel Centro Italia. Anche le grandi infrastrutture pesano, rappresentando l'8,4% del consumo di suolo totale e gli edifici realizzati nel 2022 su terreni che nel 2021 erano agricoli o naturali raggiungono quasi 1.000 ettari, il 14% delle nuove superfici artificiali complessive. Inoltre, 948 ettari in più, pari al 13,4% del totale, sono stati coperti da parcheggi, piazzali e altre aree asfaltate o pavimentate. Infine, circa 500 ettari di terreno sono stati destinati alla realizzazione di impianti fotovoltaici.

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