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sostenibilita ambientale
07/07/2022

Consumi ed emissioni in crescita nel primo trimestre 2022

L’Enea pubblica ogni tre mesi un’analisi del sistema energetico italiano con riferimento a diverse voci, tra cui consumi ed emissioni. I dati relativi al primo trimestre 2022 sono piuttosto indicativi di un periodo particolarmente negativo. A cominciare dal dato relativo ai consumi energetici che risultano in aumento del 2,5%, una crescita che si registra da cinque trimestri consecutivi. Parallelamente cresce anche il livello di emissioni di CO2 che nel primo trimestre dell’anno registra +8% rispetto al periodo precedente. Un dato strettamente connesso al maggior utilizzo di fonti fossili (+7%) dovuto alla contrazione dell’import di energia elettrica (-20,5%) e delle rinnovabili elettriche (-9,5%). In particolare, le rinnovabili risultano penalizzate dal crollo dell’idroelettrico che ha registrato una diminuzione del 40% nel primo trimestre 2022. Una netta diminuzione non compensata a sufficienza dal +11% registrato da eolico e solare.

I dati appena esposti descrivono una nuova diminuzione dell’indice Enea-Ispred, che descrive l’andamento della transizione energetica sulla base di prezzi, emissioni di CO2 e sicurezza degli approvvigionamenti.

Dunque, stiamo assistendo a un nuovo rallentamento nella transizione energetica dovuto principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia e alla crescita di emissioni di anidride carbonica. “Ai livelli attuali, per poter rientrare negli obiettivi Fit for 55, sarà necessario un taglio di oltre 100 milioni di tonnellate di CO2 nei prossimi otto anni”, ha dichiarato Francesco Gracceva di ENEA. Ricordiamo che l’obiettivo Fit for 55 prevede la riduzione entro il 2030 del 55% delle emissioni nette dell’UE rispetto ai valori registrati nel 1990.

Settori più inquinanti e andamento dei prezzi

Dall’analisi trimestrale Enea emerge che il deciso aumento di emissioni di CO2 del primo trimestre 2022 è riconducibile per il 60% alle industrie energivore, raffinerie e soprattutto alla produzione di energia elettrica da carbone che ha portato a un incremento tendenziale delle emissioni di oltre il 25%, l’aumento più marcato degli ultimi 20 anni. Il settore terziario, trasporti e residenziale invece incidono per il 40% all’aumento delle emissioni.

Riguardo l’andamento dei prezzi dell’elettricità, si segnala come nel primo trimestre 2022 il prezzo medio di borsa dell’elettricità ha superato i 250 euro per MW/h, il che corrisponde a oltre quattro volte i valori di un anno fa. Senza contare che è cresciuto il differenziale tra il prezzo italiano e quello delle principali borse europee. Per fare un esempio, rispetto al prezzo della borsa tedesca, l’elettricità in Italia costa quasi 70 euro per MW/h in più.

Aumenti da considerare storici anche per il gas naturale. In questo caso i prezzi al consumo si sono attestati attorno a 1,4 euro/m³, un valore praticamente doppio rispetto a un anno fa. Non a caso, le stime aggiornate indicano per i primi sei mesi del 2022 un aumento superiore alla media UE per tutte le fasce di consumo.

Relativamente al discorso della sicurezza energetica, la decisione dell’UE di affrancarsi dalla dipendenza dal gas russo ha portato a risultati tangibili sulle fonti italiane di approvvigionamento. Nei primi cinque mesi del 2022 il gas russo si è ridotto del 41%, scendendo al di sotto del 25% dell’import totale, superato dal gas di provenienza algerina ora al 31%.

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