Compravendite terreni: i dati dell’Agenzia delle Entrate
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Compravendite terreni: i dati dell’Agenzia delle Entrate
Ogni tre mesi l’Agenzia delle Entrate attraverso l’apposito Osservatorio del Mercato Immobiliare rende noti diversi indicatori sull’andamento del settore. A partire dal 2022 le statistiche trimestrali comprendono anche i terreni con l’obiettivo di fornire importanti strumenti per l’analisi del mercato fondiario. Alla base di tali informazioni vi sono i dati catastali e fiscali, ma seguendo tecniche nella maggior parte differenti rispetto al mercato delle abitazioni: se per gli immobili si parla di NTN (Numero di Transazioni Normalizzate), per i terreni si fa riferimento alla superficie espressa in ettari. Per approfondire la metodologia utilizzata si rimanda all’apposita sezione del portale web dell’Agenzia delle Entrate. Fatta la dovuta premessa, per il quarto trimestre 2023 l’Osservatorio indica un sostanziale stabilizzarsi dell’andamento delle compravendite dei terreni, ponendo un freno al costante arretramento del mercato che si era registrato a partire da metà del 2022. Rispetto al trimestre precedente dell’anno scorso, la quantità complessiva di terreni compravenduti è di circa 40 mila ettari, molto simile ai tre mesi precedenti (-0,2%). A livello territoriale, lo scenario dei dati risulta piuttosto differenziato con gli aumenti più rilevanti nelle Isole (+8,1%), al Nord-Est (+4,3%) e al Sud (+3%), mentre nelle regioni del Centro si registra il calo più evidente (-11,8%) rispetto al quarto trimestre 2022. In termini di tipologia di contraenti dell’atto di compravendita, l’Osservatorio evidenzia la preponderanza in tutte le aree del Paese di acquisti di terreni da parte di persone non fisiche rispetto agli acquisti da parte di persone fisiche. In controtendenza rispetto al trimestre precedente la dimensione media dei terreni compravenduti che risulta in crescita.
Un altro aspetto peculiare del mercato fondiario riguarda la destinazione del terreno che si distingue in terreni agricoli e terreni edificabili, oltre ad un’ulteriore categoria residuale non riconducibile a nessuna delle due principali. Partendo dal presupposto che circa il 95% dei terreni oggetto di compravendita sono agricoli, negli ultimi tre mesi del 2023 le due categorie hanno andamenti molto differenti. Se i terreni agricoli si mantengono su livelli di scambio simili allo stesso periodo del 2022 con un leggero aumento dello 0,5%, dopo diverse diminuzioni registrate nei trimestri precedenti, i terreni edificabili hanno una tendenza molto negativa: si passa dal -6% del trimestre luglio-settembre 2023 al -13% del periodo ottobre-dicembre 2023. Una contrazione significativa, dunque, particolarmente evidente nelle regioni di Nord-Ovest con compravendite diminuite di oltre il 40% e in quelle del Centro (-36,5%). Al contrario, nelle regioni del Sud il mercato dei terreni edificabili, negli ultimi tre mesi del 2023, è cresciuto di quasi il 20%.