Codice della ricostruzione, le nuove linee guida
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Codice della ricostruzione, le nuove linee guida
Il territorio italiano è da sempre considerato ad elevato rischio sismico per la frequenza degli eventi che hanno interessato il Paese e che hanno avuto un forte impatto sociale ed economico. In ogni evento sismico, dopo la prima fase di emergenza e di primo soccorso alle zone terremotate, giunge il momento della ricostruzione. Una fase particolarmente delicata che anche nel recente passato ha mostrato intoppi e lungaggini. Per cercare di porre rimedio e accelerare le procedure legate alla ricostruzione post terremoto, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il testo rivisto del Disegno di Legge Delega per l'adozione del Codice della Ricostruzione. L'obiettivo del DDL è di dare vita a un quadro uniforme per tutti gli eventi sismici e una governance definita, in modo da poter procedere alla ricostruzione in tempi rapidi, garantendo anche la ripresa delle attività economiche, sociali e culturali.
I principi del Codice
Il Codice della ricostruzione si fonda su 31 linee guida, tra queste viene indicato il fatto che le amministrazioni dovranno avere funzioni e responsabilità definite, secondo un modello di governance multilivello che operi a livello centrale, regionale e locale.
La Presidenza del Consiglio si avvarrà di una struttura nella quale confluirà il personale qualificato e già esperto sul campo di “Casa Italia”, nata dopo il sisma del 2016.
In caso di eventi sismici in più regioni e per cui la ricostruzione risulti complessa potranno essere nominati dei commissari. Inoltre, in ogni regione colpita potrà essere istituito un Ufficio speciale per la ricostruzione con il compito di affiancare i Comuni in diverse attività, tra cui quella di supporto alla pianificazione urbanistica per la ricostruzione.
Sotto l'aspetto economico e sociale, il Codice della ricostruzione non dovrà solo favorire la ricostruzione e l'efficientamento sismico degli immobili, ma anche sostenere la ripresa dal punto di vista socio-economico dei territori colpiti.
Inoltre, i benefici e i contributi per la ricostruzione dovranno essere graduati sulla base dell'entità del danno subito dall'immobile.
Il Codice inoltre regolerà gli appalti unitari per la ricostruzione pubblica dei centri urbani, in caso di ricostruzione privata non praticabile.
Infine, il Codice indicherà criteri per la programmazione, la progettazione e la realizzazione degli interventi di ricostruzione. In ciò sarà regolato anche l'uso delle macerie che dovrà seguire obiettivi di economia circolare.
Ora il Ddl dovrà essere approvato dal Parlamento, dopo di che il Governo avrà 18 mesi per mettere a punto il Codice della ricostruzione.