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edilizia
06/07/2022

Breve guida al cappotto termico esterno

In materia di efficientamento energetico degli edifici una delle soluzioni più efficaci è il cappotto termico esterno. Un efficiente cappotto termico, infatti permette di ottenere un elevato comfort abitativo in tutte le stagioni. Senza dimenticare l’aspetto legato alla riduzione dei costi per i consumi di riscaldamento e raffrescamento.

Cappotto termico: come funziona

Il cappotto termico esterno consiste nell’applicazione di pannelli isolanti di diversi materiali e spessori sulle pareti esterne mediante materiale adesivo o più spesso tasselli. Questa soluzione permette di ottenere isolamento termico e acustico. In particolare, un buon isolamento riduce la dispersione di calore interno durante la stagione fredda e riduce il calore da irradiamento solare durante i mesi estivi.

Nello specifico il cappotto termico esterno permette di:

- aumentare l’isolamento termico dell’edificio

- prevenire la formazione di muffa e altri danni alle pareti esterne

- ridurre i ponti termici ovvero le zone di dispersione del calore provocate da discontinuità costruttive

Il sistema si compone di diverse parti, a partire dall’esterno:

I moderni sistemi di cappotto termico se adeguatamente realizzati consentono durabilità dei risultati per almeno 25 anni, lasciando oltretutto massima libertà ai progettisti in termini di scelta di tipologia di rivestimento.

Quali materiali utilizzare?

Per un cappotto termico esterno si possono utilizzare materiali diversi. Nella scelta i fattori da considerare sono:

- strutturale

- geografico

- economico

- climatico

La consulenza di uno specialista permetterà di valutare correttamente i diversi parametri e optare per la scelta più adatta ad ogni caso specifico. In generale un buon materiale isolante deve avere determinate caratteristiche:

spessore: maggiore spessore corrisponde a una più elevata capacità isolante

sfasamento termico: si intende il tempo che serve al caldo e al freddo per attraversare il materiale isolante e raggiungere gli ambienti interni. Ovviamente, maggiore è lo sfasamento termico e migliore è anche l’isolamento dell’edificio

traspirabilità: maggiore traspirabilità contrasta la formazione di muffe e condense

conducibilità termica: minore conducibilità corrisponde a maggiore potere coibentante

Tra i materiali da isolamento più utilizzati, quelli sintetici (polistirolo espanso, polistirene estruso, polietilene espanso) sono tra i più economici, con facilità di posa e di resa. Più resistenti in caso di elevata umidità dell’edificio sono invece i materiali di origine minerale (lana di vetro, lana di roccia, perlite espansa), che oltretutto sono biodegradabili. Una scelta ancora più ecosostenibile è quella per i materiali naturali (sughero, fibra di legno), che oltre a garantire un elevato potere isolante e traspirante, sono atossici e riciclabili.

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