Aggregatore Risorse

angle-left Affitti, cosa fare se l'inquilino non paga l'affitto o le spese di condominio
mercato immobiliare
09/09/2022

Affitti, cosa fare se l'inquilino non paga l'affitto o le spese di condominio

Affittare un appartamento di proprietà rappresenta una fonte di reddito aggiuntiva. Ma può anche nascondere alcune problematiche. Non sempre infatti l'inquilino è nella condizione di poter pagare per i motivi più disparati e quindi ritarda il versamento del canone d'affitto e, ove previsto dal contratto, delle spese di condominio. Vediamo cosa si può fare nei diversi casi di inadempienza da parte dell'inquilino.

I passaggi per ottenere il pagamento del canone

In caso di ritardo nel pagamento del canone di locazione rispetto alla data (o al periodo del mese) indicata nel contratto, l'inquilino che si trovi in difficoltà ha la possibilità di dilazionare il pagamento fino a un massimo di 20 giorni rispetto alla data fissata. Oltre questo periodo il proprietario ha la possibilità di inviare una di diffida tramite raccomandata A/R in carta semplice oppure tramite Pec (Posta elettronica certificata) che ha lo stesso valore della raccomandata cartacea. La diffida viene inviata come ulteriore tentativo per risolvere pacificamente la questione del pagamento arretrato senza dover procedere per vie legali fino all'intimazione di sfratto. Tale lettera contiene i dati del proprietario, dell'inquilino, dell'unità oggetto della locazione e la richiesta di adempiere al pagamento entro una certa data, solitamente 15 giorni dalla ricezione della diffida.

In mancanza del pagamento il passo successivo è l'azione legale che produrrà un'intimazione di sfratto per morosità. In questo caso si andrà in udienza e l'inquilino avrà due opzioni:

pagare subito il canone arretrato, gli interessi maturati e le spese legali

chiedere un termine di garanzia di 90 giorni entro i quali dovrà provvedere al pagamento o lasciare l'immobile. In caso di sfratto esecutivo il giudice può disporre un decreto ingiuntivo per il recupero delle somme dovute

Occorre sottolineare che non sempre l'inquilino ritarda il pagamento dell'affitto per scorrettezza, ma perché può trovarsi in concrete difficoltà economiche, per esempio per la perdita improvvisa del lavoro. In tal caso si parla di morosità incolpevole, una situazione a cui non di rado i Comuni possono porre rimedio attraverso appositi fondi, sempre che siano verificate alcune condizioni economico-finanziarie dell'affittuario.

Per quanto riguarda le spese di condominio, in caso di contratto di locazione a canone libero, proprietario e inquilino si possono accordare liberamente su chi paga le quote relative alla gestione ordinaria. Qualora le spese condominiali siano a carico dell'inquilino, in caso di mancato pagamento di questo, il condominio ha facoltà di rivalersi sul proprietario di casa che solo in un secondo momento può a sua volta rivalersi sull'affittuario.

Difetti o vizi dell'appartamento

Qualora l'unità immobiliare concessa in locazione presenti dei vizi o difetti come un abuso edilizio, non rilevati prima della stipula del contratto, l'inquilino non può rivalersi evitando di pagare il canone di affitto. In caso in cui siano presenti dei vizi come un impianto difettoso, non è permesso all'affittuario sopendere il pagamento dell'affitto per via del principio dell'autoresponsabilità secondo cui il conduttore deve patire le conseguenze per aver sottovalutato la presenza di vizi o difetti nell'immobile.

Scopri tutte le news di categoria
vai