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edilizia
06/05/2024

Architettura ipogea: vantaggi e sviluppi

Progettare e costruire abitazioni e strutture parzialmente o del tutto sotterranee non è un’idea recente. Più d’una cultura antica, in ogni angolo del Globo, infatti, ha sfruttato l’architettura ipogea per le più diverse esigenze. Dalle tombe alle cantine, dai rifugi a intere città, l’universo delle costruzioni sottoterra vanta una storia lunga e ricca di esempi emblematici di una concezione del costruire direttamente legata al territorio e alla sostenibilità. Visto che si tratta di una tipologia architettonica le cui origini sono lontane nel tempo, logicamente rappresenta un tema ampio e diversificato. Si va dalle strutture funerarie come tombe e catacombe, edificate in diverse epoche storiche a cantine e magazzini sotterranei per la conservazione di cibi e bevande. In tempi più recenti, sono stati costruiti bunker e rifugi all’interno dei quali sono stati sviluppati complessi sistemi di ventilazione e distribuzione di elettricità per permettere di sopravvivere anche per diverso tempo, oltre a infrastrutture sempre più complesse e radicate nel sottosuolo delle città come le reti metropolitane. Inoltre, non mancano alcuni esempi di città sotterranee costruite in periodi storici diversi per cercare di proteggere gli abitanti da attacchi di nemici o disastri naturali. In particolar modo, in alcune aree del mondo le abitazioni sotterranee sono abbastanza comuni specie a scopo di riparo dalle condizioni meteo estreme, dal caldo eccessivo o dal freddo estremo. A prescindere dalla tipologia e dallo scopo, ogni architettura ipogea richiede una particolare conoscenza delle tecniche di costruzione sotterranea, oltre, naturalmente ad uno studio approfondito del territorio e delle sue caratteristiche.

Quali sono i principali vantaggi dell’architettura ipogea? In sintesi, possono essere riassunti in due categorie: la prima riguarda la sostenibilità ambientale, la seconda l’efficienza e quindi il risparmio energetico. Una delle prime caratteristiche dell’architettura ipogea riguarda il naturale isolamento dovuto all’essere sotto il livello del terreno, quindi di poter avere una temperatura più costante durante tutto l’anno, che si traduce anche nel risparmio energetico. Un altro fattore riguarda la naturale protezione da eventi estremi che sempre più spesso si verificano in superficie, come uragani e tornado. Il rispetto dell’ambiente è un altro fattore fondamentale dell’architettura ipogea che risulta evidentemente meno invasiva rispetto alle costruzioni in superficie e più rispettosa del paesaggio naturale. Al contrario, gli aspetti più incerti o negativi dell’architettura ipogea riguardano i costi di costruzione potenzialmente più elevati rispetto alle costruzioni in superficie, oltre a problematiche di illuminazione e ventilazione del sottosuolo. Proprio in considerazione dei differenti vantaggi apportati, l’architettura ipogea è stata materia di studio in tempi recenti specie a partire dagli anni Settanta del Novecento da parte della cosiddetta Bioarchitettura con particolare riferimento ai benefici della riduzione di impronta ambientale e del benessere microclimatico legato al vivere nel sottosuolo. Una nuova vita, per così dire, che prende spunto da esempi storici diffusi in diversi continenti, dall’Italia alla Tunisia, dalla Cina all’Australia, per proporre un’architettura ipogea contemporanea sviluppata in progetti di celebri studi di progettazione. Alcuni recenti esempi di indubbio valore sono stati sviluppati in Finlandia, Italia, Danimarca, Grecia, ma anche oltreoceano in Messico, Giappone, India e Corea del Sud.

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