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fisco
14/06/2023

Spese per l'istruzione, quali sono le detrazioni?

Asili nido, università, corsi di formazione all'estero, rappresentano alcune delle principali voci di spesa per l'istruzione. Vediamo quali sono le detrazioni fiscali e come devono essere trattate nel momento della compilazione della dichiarazione dei redditi.

Per quanto riguarda le spese per l'asilo nido, i contribuenti possono portare in detrazione il 19% della spesa fino a un importo massimo pari a 632 euro. Solitamente nel modello 730 tale tipologia di spesa è indicata in una sezione apposita. Ricordiamo che gli asili nido sia pubblici che privati sono tenuti a trasmettere all'Agenzia delle entrate i dati relativi agli iscritti, ma in ogni caso è opportuno verificare la correttezza dei dati inseriti. Con riferimento alle spese per l'istruzione non universitaria, è prevista una detrazione pari al 19% con un tetto massimo di 800 euro per ciascun studente relativamente alle spese sostenute per la frequenza alla scuola dell'infanzia, alle scuole primarie e secondarie di primo grado, alle scuole secondarie di secondo grado sia statali che paritarie private. Per tale categoria le spese ammesse alla detrazione riguardano:

- Tasse per iscrizione o frequenza.

- Servizi di mensa scolastica e trasporto (scuolabus, anche fornito da soggetti terzi o dal Comune).

- Assicurazione dell'istituto.

- Attività varie quali gite scolastiche, corsi di lingue ed altri servizi di ampliamento dell'offerta formativa deliberati dagli organi di istituto.

- Erogazioni libere finalizzate ad esempio all'innovazione tecnologica, all'ampliamento dell'offerta formativa, all'edilizia scolastica, ma solo se deliberate dagli organi dell'istituto.

In quanto alle spese universitarie sostenute per proprio interesse o per un familiare a carico, la detrazione del 19% è usufruibile in caso di frequenza di:

- Corsi di istruzione universitaria.

- Corsi universitari di specializzazione.

- Master universitari, dottorati, corsi di ricerca.

- Istituti Tecnici Superiori.

- Nuovi corsi presso i conservatori di musica e istituti musicali pareggiati.

Nel caso di università statale la detrazione del 19% è calcolata sulla spesa complessiva sostenuta. Se invece l'ateneo è privato e accreditato presso il Miur, il limite massimo cambia a seconda dell'area disciplinare del corso frequentato e a seconda dell'area territoriale dove ha sede l'università. Ad esempio, l'area disciplinare medica e quella sanitaria al Nord hanno come tetto massimo 3.900 euro, al Sud e nelle Isole tale limite scende a 2.900 per l'area medica e a 2.700 per quella sanitaria. Infine, per i corsi di formazione all'estero è prevista una detrazione ai fini Irpef pari al 19% della spesa complessiva sostenuta, ma la cifra su cui calcolare la detrazione dipende da fattori quali gli importi massimi previsti in Italia per la frequenza di corsi di studi universitari della stessa area disciplinare e la zona geografica dove ha domicilio fiscale il contribuente.

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