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normativa
12/12/2023

Nuovo accordo sulla Direttiva case green: cosa cambia?

Parlamento, Consiglio e Commissione Europea, hanno raggiunto un nuovo accordo con riferimento alla Direttiva case green in materia di efficientamento energetico degli edifici ovvero la Energy Performance of Buildings Directive (EPBD). In sintesi, i punti centrali dell'accordo riguardano i parametri per i nuovi edifici a emissioni zero entro il 2030, l'efficientamento energetico degli immobili esistenti con obiettivi intermedi al 2030 e al 2035, l'obbligo di installare pannelli solari su determinate categorie di edifici, il progressivo abbandono delle caldaie a gas fino al divieto previsto per il 2040, la neutralità del settore edilizio entro il 2050. Rispetto alla versione della medesima Direttiva del marzo 2023 le novità appaiono come una sorta di compromesso tra quanto inizialmente indicato dall'UE e le richieste dei singoli Stati membri.

Nel dettaglio, le novità previste dalla Direttiva indicano che in materia di efficientamento energetico degli edifici meno performanti ogni Stato membro potrà adottare una propria strategia con l'obiettivo di ridurre il consumo energetico medio degli edifici del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, lasciando dunque spazio ad una certa flessibilità di azione relativa alle singole specifiche situazioni territoriali. In concreto, la novità permette ai singoli Stati di prendere in considerazione quale tipologia di edifici e quali misure adottare, sempre che il 55% della riduzione dei consumi energetici complessivi passi attraverso l'efficientamento degli edifici attualmente con le prestazioni energetiche peggiori. Inoltre, vengono eliminati i precedenti obblighi legati alle classi energetiche che prevedevano di raggiungere determinate classi entro certe scadenze, ad esempio per gli immobili residenziali era previsto l'obiettivo di classe E dal 2030 e di classe D dal 2033. Le nuove indicazioni, inoltre, prevedono, per il momento, la possibilità di escludere dagli interventi di efficientamento gli edifici agricoli, storici, di culto e quelli coperti da particolari vincoli architettonici.

Il nuovo accordo prevede inoltre di eliminare gradualmente le caldaie a gas e quelle alimentate da combustibili fossili. L'obiettivo finale è la completa eliminazione entro il 2040, in precedenza era il 2035. Nel contempo gli Stati membri a partire dal 2025 non potranno più introdurre incentivi per le caldaie autonome alimentate da combustibili fossili, sarà invece possibile sostenere il passaggio a sistemi ibridi come quelli che combinano una caldaia con un impianto solare termico o con una pompa di calore. I nuovi edifici, residenziali e non, dovranno essere a zero emissioni dal 1° gennaio 2028 in caso di edilizia pubblica e dal 1° gennaio 2030 per tutte le altre costruzioni. Inoltre, tutte le nuove costruzioni dovranno essere dotate di predisposizioni per impianti fotovoltaici o solari termici.

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