Sembra aprirsi la strada verso la riforma dei bonus edilizi, almeno da quanto traspare dalle dichiarazioni del Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. In particolare, per regolamentare l'ampio ed eterogeneo panorama degli incentivi per la riqualificazione energetica degli immobili italiani si sta delineando la possibilità di un testo unico che permetta un approccio integrato e di lungo periodo, con una durata minima della riforma di dieci anni. La riforma dei bonus edilizi che rientra nel Piano nazionale integrato energia e clima, la cui versione definitiva dovrebbe arrivare entro giugno 2024, dovrebbe riguardare gli interventi sulle prime case per gli immobili che rientrano nella Direttiva case green. Quindi, si tratta principalmente degli immobili in classe energetica bassa. Inoltre, per le prime case sarà possibile usufruire dei bonus edilizi sia in caso di singoli interventi che di riqualificazione profonda. In alcuni casi i bonus potranno coprire fino al 100% delle spese sostenute, mentre, in presenza di determinati requisiti e condizioni sarà reintrodotta l'opzione della cessione del credito. Uno dei punti fondamentali della riforma concerne lo stabilire limiti di costo unici ed onnicomprensivi validi a livello nazionale, in modo da poter fissare i tetti di spesa degli interventi.

Inoltre, la riforma mira all'introduzione di un quadro di incentivi edilizi stabili nel tempo che sarà definito nell'attuazione della delega fiscale.

Sempre in tema di Direttiva Green, il Ministro Pichetto Fratin ha ricordato la particolarità del patrimonio edilizio italiano e che le attuali scadenze fissate dall'UE per la riqualificazione energetica per gli edifici residenziali non sono al momento sostenibili. Anche in considerazione di ciò, il Ministro ha sottolineato l'esigenza di una maggiore omogeneità del settore per poter definire la reale situazione del patrimonio edilizio del nostro Paese. Un compito, questo, a cui sarà dedicato il lavoro di un gruppo di esperti.