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fisco
18/08/2023

Bonus e agevolazioni fiscali valgono il 4% del Pil

 

Bonus di varia natura, crediti d'imposta, detrazioni e deduzioni sono forme di agevolazione fiscale cresciute per numero in maniera costante nel nostro Paese, specie negli ultimi anni. Un aumento che ha portato ad una maggiore complessità del settore tributario e, parallelamente, perdite consistenti di gettito. È quanto emerge da un recente rapporto dell'Ufficio valutazioni impatto (Uvi) del Senato che sottolinea in particolare come i bonus fiscali complessivamente hanno causato perdite di gettito fiscale quantificate nel 4% del Pil. Nel dettaglio, il report indica che nel 2022 le cosidette tax expenditures ovvero “qualunque forma di esenzione, esclusione, riduzione dell'imponibile o dell'imposta”, siano complessivamente 740, di cui 626 legate a tributi erariali, con un impatto negativo sul bilancio fiscale pari a 82 miliardi di euro, +72% rispetto al 2016. A queste vanno aggiunte 114 legate a spese fiscali locali. La crescita del numero di tax expenditures risulta particolarmente evidente negli anni recenti: si passa da 444 agevolazioni fiscali erariali del 2016 a 626 del 2022 con una crescita di 41 punti percentuali. Al contrario, le agevolazioni su tributi locali sono scese da 166 del 2016 a 114 del 2022, con un decremento di oltre il 31%. Dall'analisi dei dati è interessante notare come quasi il 60% del minor gettito complessivo riguarda due missioni in particolare: “Casa e assetto urbanistico” con circa 34,3 miliardi di euro e “Competitività e sviluppo delle imprese” con circa 14,5 miliardi di euro. Da sottolineare, inoltre, che nel solo anno 2021 sono state introdotte 28 nuove misure a cui si sommano le 21 nuove introdotte nei primi 6 mesi del 2022. Principalmente si tratta di spese fiscali riferibili al patrimonio edilizio e in misura secondaria all'agevolazione per l'acquisto di beni strumentali.

Un altro punto critico, oltre al minor gettito, riguarda la trasparenza sui beneficiari di bonus e agevolazioni fiscali. Le informazioni sui beneficiari infatti sono limitate a poco più di un quinto delle spese fiscali complessive con una diminuzione del 15% rispetto al 2017. In assenza dei dati quantitativi, quali onere, frequenze e importi pro capite, è difficile svolgere analisi complete in quasi l'80% delle misure. In particolare, delle 453 spese fiscali erariali quantificate sulle 626 complessive, solo su 136, ovvero nel 30% dei casi, sono disponibili dati sul numero dei beneficiari. Infine, un accenno al valore pro capite delle misure di cui godono i beneficiari, che risulta inversamente proporzionale al numero di beneficiari ovvero, più elevato per le misure destinate fino a 1.000 beneficiari con una media di 15.139 euro pro capite, più ridotto per le misure destinate a più di 10 milioni di beneficiari, in questo caso la media è 157 euro pro capite.

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