Gli investimenti del PNRR per la valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale
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Gli investimenti del PNRR per la valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale
La Missione 1 del PNRR - Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo – ha tra i suoi obiettivi sostenere due settori chiave per il nostro Paese: Turismo e Cultura. In questo ambito, di particolare importanza sono gli interventi di tutela, recupero e valorizzazione delle architetture e di insediamenti del paesaggio rurale. Un vero e proprio patrimonio architettonico che ha spesso radici antiche, tra borghi, cascine, casali, masserie, testimoni di una lunga tradizione agricola.
Gli investimenti complessivi previsti pari a 600 milioni di euro, da ripartirsi tra le varie regioni e province autonome, hanno l'obiettivo di valorizzare gli edifici storici rurali al fine di incrementare l'afflusso di turisti nelle aree periferiche delle città e nelle zone rurali. Da Nord a Sud, infatti, sono davvero numerosi gli edifici agricoli e le strutture rurali che negli ultimi decenni hanno subito un processo di abbandono e degrado, che di fatto ha impattato in maniera negativa sull'ambiente circostante e sulle sue caratteristiche distintive.
Gli investimenti previsti dal PNRR in questo senso contribuiscono al ripristino di parte del patrimonio architettonico rurale, migliorando la qualità del paesaggio e restituiscono alla collettività un retaggio edilizio non accessibile al pubblico e spesso abbandonato. Il patrimonio recuperato potrà così essere reinserito nel tessuto economico e sociale del territorio, contribuendo a rivalutare le tradizioni e le specificità locali.
Complessivamente sono circa 4 mila le opere di recupero di edifici abbandonati o degradati previste. Secondo quanto indicato nel PNRR, almeno il 40% delle risorse deve essere destinato alle regioni del Mezzogiorno e infatti le quote di investimento maggiori sono destinate a Sicilia 76,5 milioni di euro, Campania 72,4 milioni, Puglia 56,2 milioni. Entro il 31 maggio 2022 Regioni e Province autonome devono aver emesso i bandi, ricevuto le domande e trasmesso al Ministero della Cultura l'elenco degli interventi ammissibili.