Art bonus: di cosa si tratta?
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Art bonus: di cosa si tratta?
Per sostenere la valorizzazione del patrimonio culturale italiano, il Dl 83/2014 ha introdotto l’Art Bonus, un’agevolazione fiscale sotto forma di credito d’imposta. L’Art Bonus riguarda le libere erogazioni di denaro effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno degli istituti e dei luoghi di cultura di appartenenza pubblica, per la realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di luoghi di cultura esistenti di enti o istituzioni pubbliche che operano nello spettacolo senza scopo di lucro.
Per regolarizzare la materia, l’Agenzia delle Entrate con una circolare del 28 dicembre 2023 ha chiarito alcuni aspetti dell’agevolazione. In particolare, l’Agenzia chiarisce che il credito d’imposta relativo all’Art Bonus viene riconosciuto anche nel caso in cui le erogazioni liberali siano destinate a soggetti anche privati concessionari o affidatari di beni di appartenenza pubblica oggetto di tali interventi. In tali casi, però, il credito d’imposta è vincolato alla condizione che l’affidatario/concessionario a cui sono destinate le libere erogazioni utilizzi le somme ricevute per finalità e con le modalità stabilite per l’esecuzione del progetto riguardante il bene culturale pubblico e, inoltre, che nella causale del versamento sia riportato esplicito riferimento agli interventi agevolabili. Tale agevolazione, inizialmente prevista in via temporanea per i periodi d’imposta dal 2014 al 2016, è stata prorogata ed ora resa permanente. L’obiettivo di tali modifiche è quello di semplificare i meccanismi di applicazione dell’Art Bonus, sia per le persone fisiche che per quelle giuridiche, in modo da potenziare il sistema del mecenatismo per favorire la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale del Paese.
Nel dettaglio, l’Art Bonus è un credito d’imposta suddiviso in tre quote annuali di pari importo, pari al 65% delle erogazioni liberali effettuate in denaro per il sostegno del patrimonio culturale pubblico da persone fisiche (nel limite del 15% del reddito imponibile), enti non commerciali (nel limite del 15% del reddito imponibile), soggetti titolari del reddito d’impresa (nel limite del 5% dei ricavi annui). Tra i destinatari sono inclusi anche professionisti e imprenditori in regime forfettario. L’agevolazione è prevista anche per i soggetti che effettuano erogazioni liberali tramite crowfunding, sempre che sussistano i requisiti di cui sopra.